don Lucio Dโ€™Abbraccio โ€“ Commento al Vangelo del 2 Febbraio 2023

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Siamo sempre ceri accesi!

La legge mosaica prescriveva che, quaranta giorni dopo la nascita del primo figlio, i genitori si recassero al tempio di Gerusalemme per offrire il loro primogenito al Signore e per la purificazione rituale della madre. Cosรฌ fecero anche Maria e Giuseppe. Il rito serviva a consacrare il primogenito a Dio, in ricordo del fatto che Dio aveva, un tempo, salvato i primogeniti dโ€™Israele in Egitto.

I Vangeli danno rilievo allโ€™episodio soprattutto perchรฉ coincise con un momento di grande rivelazione intorno alla persona di Cristo. Il vecchio Simeone infatti, al vedere il Bambino Gesรน, fu preso da grande commozione e, ispirato dallo Spirito Santo, lo salutรฒ definendolo ยซluce delle gentiยป, ยซgloria del popolo dโ€™Israeleยป e ยซsegno di contraddizioneยป. Ma io vorrei mettere in luce un motivo di interesse piรน generale dellโ€™episodio, prendendo lo spunto dalle parole iniziali in cui si dice che Maria e Giuseppe ยซportarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signoreยป e anche dalle parole conclusive che ci permettono di gettare uno sguardo sulla vita intima della Santa Famiglia di Nazaret: ยซIl bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di luiยป.

Nel cristianesimo il rito della Presentazione non esiste piรน, perรฒ il significato spirituale di esso permane ed รจ attuale ancora oggi. Anche i genitori cristiani, in altre parole, devono ยซpresentare i loro bambini a Dioยป e aiutarli poi a ยซcrescere in sapienza e graziaยป, cioรจ non solo fisicamente e intellettualmente, ma anche spiritualmente.

Che cosa puรฒ significare oggi ยซpresentare il proprio bambino a Dioยป? Significa riconoscere che i figli sono un dono di Dio, che appartengono a lui, prima ancora che al papร  e alla mamma. รˆ Dio infatti, secondo la dottrina cristiana, che infonde nel bambino, al momento stesso della concezione, il principio spirituale che chiamiamo anima. La Bibbia, a tal proposito, ci presenta una madre che, guardando i suoi sette figli, esclama, quasi con stupore: ยซNon so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato il respiro e la vita, nรฉ io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi [โ€ฆ] ma il Creatore dellโ€™universo, che ha plasmato allโ€™origine lโ€™uomoยป (cf 2Mac 7,22-23).

Ma non basta offrire i figli al Signore una volta sola, allโ€™inizio della vita, ma sempre. Ciรฒ significa che i genitori devono preoccuparsi sempre dellโ€™educazione cristiana dei figli. I genitori sono i primi evangelizzatori dei figli. Lo sono, a volte senza accorgersi, con le preghiere che insegnano, le risposte che danno alle loro domande, i giudizi che emettono in loro presenza.

Nella festa della Presentazione, in ricordo di Gesรน che fu proclamato da Simeone ยซluce delle gentiยป, vengono benedette delle piccole candele che ognuno poi, se vuole, puรฒ portare a casa. Per questo la festa veniva chiamata popolarmente la festa della ยซCandeloraยป. Io credo che il compito dei genitori nei confronti dei figli รจ simboleggiato molto bene da questa piccola candela benedetta.

A tal proposito vi racconto una storia. Un giorno un ragazzo partรฌ per un lungo viaggio. Era ancora buio quando uscรฌ di casa e sua madre gli mise in mano una lucerna per rischiarargli la strada, raccomandandogli di non separarsene per nessuna ragione. Camminรฒ per ore alla luce di quella lucerna, ma poi sorse il sole e il lucignolo che aveva in mano cominciรฒ a impallidire, finchรฉ, a mezzogiorno, non si vedeva proprio piรน e fu tentato di buttarlo via. Si ricordรฒ perรฒ della promessa fatta alla mamma e continuรฒ a tenere in mano la piccola lucerna. Camminรฒ ancora a lungo, finchรฉ il sole cominciรฒ a tramontare e si fece di nuovo buio intorno a lui. La fiammella che aveva in mano cominciava di nuovo a farsi notare, finchรฉ, fattosi buio completo, si accorse che era lโ€™unica cosa che gli permetteva di proseguire e portare a termine il suo viaggio. E fu ben felice di averla ancora con lui.

Cosรฌ รจ la fede che un bambino riceve dai genitori nellโ€™iniziare il lungo viaggio della vita. Dapprima รจ tutto, esiste solo quella. Poi si accendono altre luci, altri interessi e valori vengono a occupare la mente. La fede che si aveva da bambini spesso viene eclissata e non ci si accorge neppure piรน di averla. Ma viene la sera, il tempo in cui le molti luci che ci hanno abbagliato nella vita, una dopo lโ€™altra, si spengono o non rischiarano piรน. E allora riscopriamo la nostra fede da quella piccola candela ricevuta simbolicamente nel battesimo e alimentata nella famiglia. Non bisogna dunque scoraggiarsi dal consegnare ai figli la candela della vita. Ma il mezzo migliore, se si vuole trasmettere ai figli la fede, รจ di viverla con essi e dinanzi ad essi, senza mai scoraggiarsi. Diceva san Francesco di Sales ad una mamma che quando non si puรฒ piรน parlare di ยซDio ai figliยป รจ giunto il momento di parlare a ยซDio dei figliยป, cioรจ di pregare per loro.

Oggi รจ anche la festa dei religiosi, la giornata della vita consacrata. Ebbene, come comportarsi quando un figlio, o una figlia, dovesse manifestare il proposito di consacrarsi totalmente al Signore, abbracciando la vita religiosa o sacerdotale? Ci sono famiglie, che pure si professano cristiane, dove la notizia di una vocazione viene accolta con tristezza, come fosse una disgrazia. Quante volte i genitori cercano di dissuadere i figli dal seguire la loro strada! Dovrebbe essere piuttosto un onore e una gioia per dei genitori cristiani, quando un figlio decide di dedicarsi e donarsi al Signore. I genitori, dunque, non devono ostacolare i loro figli in questa non facile scelta, ma accompagnarli, come accompagnano gli altri figli allโ€™altare, nel giorno del loro matrimonio. Molti genitori, col passare degli anni, hanno sentito il bisogno di chiedere scusa al figlio sacerdote o alla figlia suora, per non averli capiti in tempo.

Concludo con un episodio commovente della vita di santa Teresina del Bambino Gesรน. Ella ebbe il sostegno dal papร  (la mamma era morta) nel realizzare la sua vocazione. Lei voleva entrare nel Carmelo, ma incontrava difficoltร  perchรฉ troppo giovane. Il padre lโ€™accompagnรฒ dalla Francia fino a Roma, per chiedere personalmente al papa Leone XIII il permesso di entrare in clausura e alla fine, insieme, la spuntarono. In una lettera al padre, ella cosรฌ scriveva dal Carmelo: ยซMi sforzerรฒ, papร , di diventare una grande santaยป. Come sappiamo ci รจ riuscita. Non solo santa, ma anche Dottore della Chiesa. I genitori di santa Teresina sono il migliore esempio di che cosa significa ยซpresentare i figli al Signoreยป!

Ebbene, siate sempre ceri accesi per i vostri figli. Maria Santissima, la Donna Consacrata, ci aiuti ad essere luce per gli altri e vivere appieno la nostra vocazione per la salvezza del mondo. Amen.

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Fonte

Don Lucio Dโ€™Abbraccio

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