Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
La liturgia di questa seconda domenica di Pasqua, detta anche domenica della Divina Misericordia, ci offre, nel brano evangelico, il racconto di due apparizioni di Gesรน, una al tramonto del giorno di Pasqua e lโaltra otto giorni dopo. Il Risorto nelle sue manifestazioni saluta i discepoli riuniti dicendo sempre: ยซPace a voiยป. Non soltanto viene augurata la pace, ma viene donata. La pace, nel significato ricchissimo che aveva per gli ebrei, รจ il dono pasquale di Gesรน. Essa toglie dubbi e incomprensioni, essa dร la pienezza dei beni messianici e cosรฌ apre il cuore ad accogliere lo Spirito Santo che viene effuso per la remissione dei peccati.
Il Risorto, annota lโevangelista, ยซla sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne, stette in mezzo e disse loro: โPace a voiโยป. Oltre a donare loro la ยซpaceยป, Gesรน invita i discepoli ad una precisa responsabilitร : ยซCome il Padre ha mandato me, anche io mando voiยป, ossia: ยซCome io ho narrato il Padre, ora spetta a voi narrare meยป. Infine il Risorto, scrive lโevangelista: ยซsoffiรฒ e disse loro: โRicevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiโยป.
A questo meraviglioso evento Tommaso, ยซchiamato Dรฌdimoยป, non era presente. La sua assenza era dovuta, forse, alla delusione per i tristi avvenimenti di quei giorni e, pertanto, si era allontanato dagli altri discepoli. Quando fece ritorno nel luogo dove si trovavano gli altri discepoli gli fu detto: ยซAbbiamo visto il Signore!ยป. Questo annuncio viene considerato da Tommaso una follia, ยซun vaneggiamentoยป (cf Lc 24, 11). Non crede alle parole dei suoi fratelli e non si fida di loro: egli vuole un rapporto diretto con il Signore, vuole una prova tangibile della sua risurrezione: ยซSe non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credoยป. Gesรน aspetta e, scrive Giovanni, soltanto ยซotto giorni dopoยป, quando il gruppo รจ riunito ed รจ presente anche Tommaso, appare nuovamente il Risorto, il Vivente, e si fa riconoscere dicendo loro: ยซPace a voi!ยป. Poi rivolgendosi a Tommaso disse: ยซMetti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!ยป.
ร da notare che Tommaso ha bisogno di vedere ma non di toccare le ferite di Cristo: quando infatti il Risorto lo precede e smaschera con misericordia la sua debolezza, egli, vistosi amato persino nella sua incredulitร , fa cadere le sue difese e formula una straordinaria confessione di fede: ยซMio Signore e mio Dio!ยป. E a lui Gesรน riserva la sua ultima beatitudine, di cui anche noi siamo destinatari: ยซbeati quelli che non hanno visto e hanno creduto!ยป.
Da questa pericope evangelica possiamo cogliere due insegnamenti importanti. Innanzitutto, abitualmente lโesperienza di fede si vive nella comunitร ecclesiale, nella chiesa. Inoltre il momento centrale di questa esperienza di fede รจ allโottavo giorno (la domenica) quando la comunitร cristiana, riunita nel giorno del Signore e in ascolto della parola di Dio contenuta nelle Sacre Scritture โ Parola di cui il vangelo รจ il centro, Parola che รจ Gesรน Cristo -, spezza il pane, celebrando lโEucaristia.
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Chiediamo al Signore Gesรน affinchรฉ nella sua grande misericordia accresca in noi la fede perchรฉ pur senza averlo visto crediamo in lui.
Don Lucio DโAbbraccio
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