Fissiamo il Volto di Cristo!
Nellโodierna pagina del Vangelo, san Giovanni riferisce un episodio avvenuto nellโultima fase della vita pubblica di Cristo, nellโimminenza ormai della Pasqua ebraica, che sarร la sua Pasqua di morte e risurrezione. Mentre si trovava a Gerusalemme โ narra lโEvangelista โ alcuni greci, proseliti del giudaismo, incuriositi ed attratti da quanto Egli andava compiendo, si avvicinarono a Filippo, uno dei Dodici che aveva un nome greco e proveniva dalla Galilea e gli dissero: ยซSignore, vogliamo vedere Gesรนยป. Filippo chiamรฒ a sua volta Andrea, uno dei primi apostoli molto vicino al Signore, anchโegli con un nome greco, ed entrambi ยซandarono a dirlo a Gesรนยป.
Nella richiesta di questi anonimi greci possiamo leggere la sete che รจ nel cuore di ogni uomo di vedere e di conoscere Cristo; e la risposta di Gesรน ci orienta al mistero della Pasqua, manifestazione gloriosa della sua missione salvifica. ยซร venuta lโora โ Egli rispose โ che il Figlio dellโuomo sia glorificatoยป.
Sรฌ! Sta per giungere lโora della glorificazione del Figlio dellโuomo, ma questo comporterร il passaggio doloroso attraverso la passione e la morte in croce. Solo cosรฌ infatti si realizzerร il piano divino della salvezza che รจ per tutti, giudei e pagani. Tutti sono infatti invitati a far parte dellโunico popolo della nuova e definitiva alleanza. In questa luce, comprendiamo anche la solenne proclamazione con cui si chiude il brano evangelico: ยซE io, quando sarรฒ innalzato da terra, attirerรฒ tutti a meยป, come pure il commento dellโEvangelista: ยซDiceva questo per indicare di quale morte doveva morireยป.
Molto opportunamente la liturgia ci fa meditare questo testo del Vangelo di Giovanni nellโodierna quinta domenica di Quaresima, mentre si avvicinano i giorni della Passione del Signore, nella quale ci immergeremo spiritualmente a partire da domenica prossima, detta appunto domenica delle Palme e della Passione del Signore. ร come se la Chiesa ci stimolasse a condividere lo stato dโanimo di Gesรน, volendoci preparare a rivivere il mistero della sua crocifissione, morte e risurrezione non come spettatori estranei, bensรฌ come protagonisti insieme con Lui, coinvolti nel suo mistero di croce e di risurrezione.
Parlando della sua prossima morte gloriosa, egli utilizza una semplice e insieme suggestiva immagine: ยซSe il chicco di grano caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto fruttoยป. Paragona se stesso a un ยซchicco di grano disfatto, per portare a tutti molto fruttoยป, secondo una efficace espressione di santโAtanasio; e solo mediante la morte, la croce, Cristo porta molto frutto per tutti i secoli.
Non bastava infatti che il Figlio di Dio si fosse incarnato. Per portare a compimento il piano divino della salvezza universale, occorreva che Egli venisse ucciso e sepolto: solo cosรฌ tutta la realtร umana sarebbe stata accettata e, mediante la sua morte e risurrezione, si sarebbe reso manifesto il trionfo della Vita, il trionfo dellโAmore; si sarebbe dimostrato che lโamore รจ piรน forte della morte.
Tuttavia, lโuomo Gesรน โ che era un vero uomo con i nostri stessi sentimenti โ avvertiva il peso della prova e la tristezza amara per la tragica fine che lo attendeva. ยซAdesso โ Egli confessa โ lโanima mia รจ turbata; che cosa dirรฒ? Padre, salvami da questโora?ยป. Cogliamo in questa sua accorata invocazione un anticipo della struggente preghiera del Getsemani, quando, sperimentando il dramma della solitudine e della paura, implorerร il Padre di allontanare da Lui il calice della passione. Allo stesso tempo, perรฒ, non viene meno la sua filiale adesione al disegno divino, perchรฉ proprio per questo sa di essere giunto a questโora, e con fiducia prega: ยซPadre, glorifica il tuo nomeยป.
Con questo vuol dire: โAccetto la croceโ โ nella quale si glorifica il nome di Dio, cioรจ la grandezza del suo amore. Anche qui Gesรน anticipa le parole del Monte degli Ulivi: ยซNon la mia, ma la tua volontร sia fattaยป. Egli trasforma la sua volontร umana e la identifica con quella di Dio. Questo รจ il grande evento del Monte degli Ulivi, il percorso che dovrebbe realizzarsi fondamentalmente in ogni nostra preghiera: trasformare, lasciare che la grazia trasformi la nostra volontร egoistica e la apra ad uniformarsi alla volontร divina.
Questo รจ il cammino esigente della croce che Gesรน indica a tutti i suoi discepoli. Piรน volte ha detto: ยซSe uno mi vuole servire, mi seguaยป. Non cโรจ alternativa per il cristiano, che voglia realizzare la propria vocazione. ร la ยซleggeยป della Croce descritta con lโimmagine del chicco di grano che muore per germinare a nuova vita; รจ la ยซlogicaยป della Croce richiamata anche nel Vangelo odierno: ยซChi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverร per la vita eternaยป.
โOdiareโ la propria vita significa amare il prossimo, mettersi al servizio dei fratelli, aspirare ogni giorno alla vita eterna, seguire Cristo facendo sempre, come ha fatto Lui, la volontร del Padre suo e Padre nostro che รจ nei cieli. Lโinfinito amore di Cristo che brilla nel suo Volto risplenda in ogni nostro atteggiamento, e diventi la nostra โquotidianitร โ. Come esortava santโAgostino in una omelia pasquale, ยซCristo ha patito; moriamo al peccato.
Cristo รจ risuscitato; viviamo per Dio. Cristo รจ passato da questo mondo al Padre; non si attacchi qui il nostro cuore, ma lo segua nelle cose di lassรน. Il nostro capo fu appeso sul legno; crocifiggiamo la concupiscenza della carne. Giacque nel sepolcro; sepolti con Lui dimentichiamo le cose passate. Siede in cielo; trasferiamo i nostri desideri alle cose supremeยป (S. Agostino, Discorso 229/D,1).
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Ebbene, manteniamo fissi il cuore e la mente sul Volto di Cristo: quel Volto che ยซalcuni greciยป, di cui parla il Vangelo, desideravano vedere; quel Volto che nei prossimi giorni della Passione contempleremo sfigurato a causa dei peccati, dellโindifferenza e dellโingratitudine degli uomini; quel Volto radioso di luce e sfolgorante di gloria, che brillerร nellโalba del giorno di Pasqua.
Lasciamoci coinvolgere dal fascino di Cristo! Fissando, con gli occhi della fede il suo Volto, chiediamogli: ยซGesรน, cosa vuoi che io faccia con Te e per Te?ยป. Guidati dal suo Spirito, assecondiamo il disegno che Egli ha su di noi.
Invochiamo la materna intercessione di Maria, perchรฉ la nostra esistenza diventi un riflesso di quella di Cristo. Preghiamo perchรฉ quanti ci incontrano percepiscano sempre nei nostri gesti e nelle nostre parole la pacificante e consolatrice bontร del suo Volto. Amen!
Don Lucio DโAbbraccio
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