Essere testimoni di luce!
Abbiamo ascoltato, nella I lettura, la profezia di Isaia: ยซLo Spirito del Signore Dio รจ su di me, perchรฉ il Signore mi ha consacrato con lโunzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertร degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare lโanno di grazia del Signoreยป. Queste parole, pronunciate tanti secoli fa, risuonano quanto mai attuali anche per noi, oggi, mentre siamo a metร dellโAvvento ed in vista ormai della grande solennitร del Natale. Sono parole che rianimano la speranza, preparano ad accogliere la salvezza del Signore e annunciano lโinaugurazione di un tempo di grazia e di liberazione.
LโAvvento รจ precisamente tempo di attesa, di speranza e di preparazione alla visita del Signore. A questo impegno ci invitano anche la figura e la predicazione di Giovanni Battista, come abbiamo ascoltato nel Vangelo pocโanzi proclamato. Giovanni si รจ ritirato nel deserto per vivere una vita molto austera e per invitare, anche con la sua vita, la gente alla conversione; egli conferisce un battesimo di acqua, un rito di penitenza unico, che lo distingue dai molteplici riti di purificazione esteriore delle sette dellโepoca.
Chi รจ dunque questโuomo, chi รจ Giovanni Battista? La sua risposta รจ di una umiltร sorprendente. Non รจ il Messia, non รจ la luce. Non รจ Elia tornato sulla terra, nรฉ il grande profeta atteso. ร il precursore, semplice testimone, totalmente subordinato a Colui che annuncia; una voce nel deserto, come anche oggi, nel deserto delle grandi cittร di questo mondo, di grande assenza di Dio, abbiamo bisogno di voci che semplicemente ci annunciano che โDio cโรจ, รจ sempre vicino, anche se sembra assenteโ.
ร una voce nel deserto ed รจ un testimone della luce; e questo ci tocca nel cuore, perchรฉ in questo mondo con tante tenebre, tante oscuritร , tutti siamo chiamati ad essere testimoni della luce. Questa รจ proprio la missione del tempo di Avvento: essere testimoni della luce, e possiamo esserlo solo se portiamo in noi la luce, se siamo non solo sicuri che la luce cโรจ, ma che abbiamo visto un poโ di luce.
Nella Chiesa, nella Parola di Dio, nella celebrazione dei Sacramenti, nel Sacramento della Confessione, con il perdono che riceviamo, nella celebrazione della Santa Eucaristia dove il Signore si dร nelle nostre mani e cuori, tocchiamo la luce e riceviamo questa missione: essere oggi testimoni che la luce cโรจ, portare la luce nel nostro tempo.
Lโapostolo delle genti, nella II lettura che abbiamo ascoltato, scrive: ยซFratelli, siate sempre lietiยป. Questo invito alla gioia, rivolto da san Paolo ai cristiani di Tessalonica in quel tempo, caratterizza anche lโodierna domenica, detta comunemente ยซGaudeteยป. Esso risuona fin dalle prime parole dellโAntifona dโIngresso: ยซRallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore รจ vicinoยป; cosรฌ san Paolo ha scritto in carcere ai cristiani di Filippi (cf Fil 4, 4-5) e lo dice anche a noi.
Sรฌ, siamo lieti perchรฉ il Signore ci รจ vicino e fra pochi giorni, nella notte del Natale, celebreremo il mistero della sua Nascita. Siamo lieti perchรฉ anche in mezzo a tanti dubbi e difficoltร , la gioia esiste perchรฉ Dio esiste ed รจ con noi.
Maria, colei che per prima ha ascoltato dallโAngelo lโinvito: ยซRallรจgrati, piena di grazia: il Signore รจ con teยป (cf Lc 1,28), ci indichi la via per raggiungere la vera gioia, quella che proviene da Dio. Amen!
Don Lucio DโAbbraccio
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