don Lucio D’Abbraccio – Commento al Vangelo del 14 Maggio 2023

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Amiamoci lasciandoci guidare dal Paraclito!

Il Vangelo di questa ultima domenica di Pasqua presenta due messaggi: «l’osservanza dei comandamenti» e «la promessa dello Spirito Santo».

Gesù lega l’amore per Lui all’osservanza dei comandamenti, e su questo insiste nel suo discorso di addio: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti»; «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama». Ebbene, Gesù ci chiede di amarlo. Ma questo amore non si esaurisce in un desiderio di Lui, o in un sentimento. No! Questo amore richiede la disponibilità a seguire la sua strada, cioè fare la volontà del Padre. E questa volontà del Padre si riassume nel comandamento dell’amore reciproco dato da Gesù stesso: «Come io ho amato voi, così anche voi amatevi gli uni gli altri» (cf Gv 13,34).

Gesù ci ama senza chiederci il contraccambio. Quello di Gesù è un amore gratuito, disinteressato. E Lui vuole che questo suo amore gratuito diventi la forma concreta della vita tra di noi. Questa è la sua volontà: «amarci, volerci bene». Ma noi ci vogliamo bene? Ci amiamo? Ci rispettiamo? Gesù ci dice che se lo amiamo dobbiamo osservare i suoi comandamenti: ma li osserviamo i comandamenti di Gesù? Amiamo davvero Dio con tutto il nostro cuore, con tutte le nostre forze? Tutti dobbiamo fare un esame di coscienza e chiedere perdono a Dio per le nostre mancanze!

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Ritornando al Vangelo, abbiamo ascoltato che Gesù promette ai suoi discepoli che pregherà il Padre affinché invii «un altro Paraclito», cioè un Consolatore, un Difensore che prenda il suo posto e dia loro l’intelligenza per ascoltare e il coraggio per osservare le sue parole. Questo è lo Spirito Santo, che è il Dono dell’amore di Dio che discende nel cuore del cristiano. Dopo che Gesù è morto e risorto, il suo amore è donato a quanti credono in Lui e sono battezzati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Lo Spirito stesso li guida, li illumina, li rafforza, affinché ognuno possa camminare nella vita, anche attraverso avversità e difficoltà, nelle gioie e nei dolori, rimanendo nella strada di Gesù. Questo è possibile solo se saremo docili allo Spirito Santo, affinché, con la sua presenza operante, possa non solo consolare ma trasformare i cuori, aprirli alla verità e all’amore.

Questo Spirito, che il Signore ha promesso, ci libera dalla paura, dal servilismo, da una religiosità soltanto moralistica e formalistica, per farci vivere la nostra fede nella dimensione della gioia, della fiducia, della pace interiore, nella profonda convinzione che Dio è per noi Abbà, Padre, che è amore, che ci avvolge e protegge con la sua premurosa provvidenza.

Compito dello Spirito, dunque, è quello di condurci alla comprensione del Vangelo, all’obbedienza docile e filiale della parola di Dio, alla sequela generosa di Gesù, per essere i testimoni della sua risurrezione ovunque.

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Lo Spirito, il «Paraclito», non fa preferenze di persone: scende su ebrei e samaritani, come abbiamo ascoltato nella prima lettura, e rende tutti figli di Dio, seguaci di Cristo, membri di un’unica famiglia, di un solo popolo.

La Vergine Maria, invocata nelle Litanie lauretane “Tempio dello Spirito Santo“, ci aiuti ad essere sempre più docili al Paraclito, lo Spirito di verità, per imparare ogni giorno ad amarci come Gesù ci ha amato e ad osservare i suoi comandamenti. Amen!

Fonte

Don Lucio D’Abbraccio

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