Io sono il pane vivo, disceso dal cielo
Come la solennitร della Santissima Trinitร รจ stata unโoccasione per approfondire il ruolo delle tre Persone divine nella storia della salvezza, cosรฌ lโodierna solennitร del Corpo e Sangue del Signore diventa lโoccasione per una riflessione orante nei confronti del sacramento piรน importante che Gesรน ci ha lasciato: lโEucaristia.
LโEucaristia รจ il dono piรน grande che Gesรน ha fatto alla Chiesa! La festa di oggi ci riporta al pomeriggio del Giovedรฌ santo, allโistituzione dellโEucaristia, alla lavanda dei piedi, al comandamento nuovo dellโamore fraterno. Lโevangelista Giovanni, infatti, prima di narrare lโultima cena di Gesรน con i suoi discepoli, annota che ยซavendo amato i suoi che erano nel mondo, li amรฒ fino alla fineยป (cf Gv 13, 1).
Ogniqualvolta partecipiamo alla messa oppure, entrando in chiesa, sostiamo in adorazione e in preghiera davanti al tabernacolo, siamo richiamati a pensare alla centralitร dellโEucaristia, alla sua importanza insostituibile per la vita e il cammino della Chiesa, per la nostra vita cristiana. Senza lโEucaristia non ci potrebbe essere la Chiesa, cosรฌ come senza la Chiesa non ci sarebbero celebrazioni eucaristiche.
Nella prima lettura abbiamo ascoltato che Mosรจ esorta il popolo dโIsraele a non dimenticare tutto il cammino che Dio gli ha fatto percorrere nel deserto, nutrendolo con la manna, dissetandolo con lโacqua che sgorga dalla roccia. Senza la manna e senza lโacqua scaturita dalla pietra il popolo dโIsraele non sarebbe sopravvissuto, non sarebbe entrato nella terra promessa. Anche noi, popolo di Dio, pellegrini in cammino verso la pienezza del Regno, siamo sfamati da Dio non con la manna, ma nutriti e dissetati col corpo e sangue del suo Figlio.
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Gesรน stesso, infatti, nel discorso pronunciato nella sinagoga di Cafarnao, dopo la moltiplicazione dei pani, indica la manna come segno del suo corpo (cf Gv 6,49-50) e usa frasi pressanti per indicarci la necessitร di comunicare il suo corpo e il suo sangue: ยซIo sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondo [โฆ] Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in luiยป. Mentre nellโultima cena la parole del Maestro Divino commentano con chiarezza il dono che egli sta per fare: ยซPrese il pane, rese grazie, lo spezzรฒ e lo diede loro dicendo: โQuesto รจ il mio corpo, che รจ dato per voi; fate questo in memoria di meโ. E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: โQuesto calice รจ la nuova alleanza nel mio sangue, che รจ versato per voiโยป (cf Lc 22, 19-20). Da notare attentamente queste parole: ยซรจ il mio corpo, che รจ dato per voiยป; ยซรจ il mio sangue che viene versato per voiยป.
Ebbene, la presenza di Gesรน nellโEucaristia non รจ semplicemente la presenza del Risorto cosรฌ come si manifestรฒ agli apostoli nel cenacolo o sulla riva del lago di Tiberiade. No! NellโEucaristia รจ presente Gesรน nel ยซgesto del dono di sรฉยป: lโofferta dโAmore che egli ha vissuto sulla croce รจ ormai lโatteggiamento perenne di Gesรน tra le braccia del Padre, ed รจ con questo atteggiamento che Gesรน si fa presente nellโEucaristia diventando pane che ci nutre e ci trasforma.
Julien Green, scandalizzato dallโindifferenza di tanti cristiani durante la Messa domenicale, scriveva: ยซMa ci credete davvero che in ogni Eucaristia รจ presente Gesรน che, per puro amore, dร la vita per voi? E se ci credete perchรฉ uscite dalla Chiesa, dopo aver partecipato alla Messa, con indifferenza?ยป.
Sono domande che fanno meditare e che spezzano lo spettacolo di tranquilla indifferenza che spesso caratterizza tante assemblee eucaristiche domenicali. Ciรฒ significa che non รจ possibile vivere seriamente, in modo fedele e impegnato, la nostra vita cristiana senza la partecipazione viva e coinvolgente allโeucaristia domenicale: diventeremmo cristiani anemici, inerti, tralci appassiti e non fecondi.
Senza partecipazione assidua e frequente allโEucaristia non cโรจ questa intimitร profonda col Signore, che รจ la vera vite, non cโรจ una vita cristiana seriamente impegnata.
Nel sacramento dellโEucaristia Gesรน ci ha lasciato un ยซtestamento spiritualeยป: io vi ho amati fino al dono della vita e, se vorrete essere miei discepoli, anche voi dovrete fare altrettanto, amandovi gli uni gli altri con lo stesso amore. A tal riguardo lโapostolo Paolo scrive: ยซPoichรฉ vi รจ un solo pane, noi siamo, benchรฉ molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo allโunico paneยป. In altre parole, lโapostolo delle genti vuole dire che non possiamo fare comunione con Dio, attraverso il Corpo sacramentale di Cristo, se non siamo disposti a fare comunione con il fratello che รจ corpo di Cristo. Eucaristia e caritร fraterna si richiamano a vicenda e non possono essere disgiunte nella vita della chiesa, delle comunitร cristiane, dei singoli credenti.
Lasciamoci, dunque, nutrire e plasmare dallโEucaristia โ sacramento che ci fortifica e sostiene nel nostro impegno di credenti e di discepoli โ nel nostro cammino di fede, di speranza, di caritร .
Don Lucio DโAbbraccio
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