Guardare, toccare, mangiare!
Questโoggi, terza Domenica di Pasqua, incontriamo Gesรน risorto che si presenta in mezzo ai discepoli: ยซGesรน in persona stette in mezzo a loro e disse: โPace a voi!โยป. I discepoli, annota lโevangelista, ยซsconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasmaยป.
Gesรน si accorge che gli Apostoli sono turbati nel vederlo, che sono sconcertati perchรฉ la realtร della Risurrezione รจ per loro inconcepibile. Credono di vedere un fantasma; ma Gesรน risorto non รจ un fantasma, รจ un uomo con corpo e anima. Per questo, per convincerli, dice loro: ยซGuardate le mie mani e i miei piedi โ poichรฉ la risurrezione non cancella i segni della crocifissione, Gesรน mostra agli Apostoli le mani e i piedi -: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io hoยป.
E poichรฉ questo non sembra bastare a vincere lโincredulitร dei discepoli, per convincerli, chiede persino qualcosa da mangiare: ยซavete qui qualche cosa da mangiare?ยป. Cosรฌ i discepoli ยซgli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiรฒ davanti a loroยป. San Gregorio Magno commenta che ยซil pesce arrostito al fuoco non significa altro che la passione di Gesรน Mediatore tra Dio e gli uomini. Egli, infatti, si degnรฒ di nascondersi nelle acque del genere umano, accettรฒ di essere stretto nel laccio della nostra morte e fu come posto al fuoco per i dolori subiti al tempo della passioneยป (Hom. in Evang. XXIV, 5: CCL 141, Turnhout 1999, 201).
Grazie a questi segni molto realistici, i discepoli superano il dubbio iniziale e si aprono al dono della fede; e questa fede permette loro di capire le cose scritte sul Cristo ยซnella legge di Mosรจ, nei Profeti e nei Salmiยป. Leggiamo, infatti, che Gesรน ยซaprรฌ loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: โCosรฌ sta scritto: il Cristo patirร e risorgerร dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccatiโฆ Di questo voi siete testimoniโยป.
Questa pagina evangelica รจ caratterizzata da tre verbi molto concreti, che riflettono in un certo senso la nostra vita personale e comunitaria: guardare, toccare e mangiare. Tre azioni che possono dare la gioia di un vero incontro con Gesรน vivo.
Guardare. ยซGuardate le mie mani e i miei piediยป โ dice Gesรน. Guardare non รจ solo vedere, รจ di piรน, comporta anche lโintenzione, la volontร . Per questo รจ uno dei verbi dellโamore. La mamma e il papร guardano il loro bambino, gli innamorati si guardano a vicenda; il bravo medico guarda il paziente con attenzione. Guardare รจ un primo passo contro lโindifferenza, contro la tentazione di girare la faccia da unโaltra parte, davanti alle difficoltร e alle sofferenze degli altri.
Il secondo verbo รจ toccare. Invitando i discepoli a toccarlo, per constatare che non รจ un fantasma โ ยซtoccatemi!ยป -, Gesรน indica a loro e a noi che la relazione con Lui e con i nostri fratelli non puรฒ rimanere โa distanzaโ, non esiste un cristianesimo a distanza, non esiste un cristianesimo soltanto sul piano dello sguardo.
Lโamore chiede il guardare e chiede anche la vicinanza, chiede il contatto, la condivisione della vita. Il buon samaritano non si รจ limitato a guardare quellโuomo che ha trovato mezzo morto lungo la strada: si รจ fermato, si รจ chinato, gli ha medicato le ferite, lo ha toccato, lo ha caricato sulla sua cavalcatura e lโha portato alla locanda. E cosรฌ con Gesรน stesso: amarlo significa entrare in una comunione di vita, una comunione con Lui.
E veniamo al terzo verbo, mangiare, che esprime bene la nostra umanitร nella sua piรน naturale indigenza, cioรจ il bisogno di nutrirci per vivere. Ma il mangiare, quando lo facciamo insieme, in famiglia o tra amici, diventa anche espressione di amore, espressione di comunione, di festa. Quante volte i Vangeli ci presentano Gesรน che vive questa dimensione conviviale! Anche da Risorto, con i suoi discepoli. Al punto che il Convito eucaristico รจ diventato il segno emblematico della comunitร cristiana. Mangiare insieme il corpo di Cristo: questo รจ il centro della vita cristiana.
Ebbene, questa pagina evangelica ci dice che Gesรน non รจ un ยซfantasmaยป, ma una ยซPersona vivaยป; che Gesรน quando si avvicina a noi ci riempie di gioia, ci lascia stupefatti, con quello stupore che soltanto la presenza di Dio dร , perchรฉ Gesรน รจ una Persona viva. Essere cristiani non รจ prima di tutto una dottrina o un ideale morale, รจ la relazione viva con Lui, con il Signore Risorto: lo guardiamo, lo tocchiamo, ci nutriamo di Lui e, trasformati dal suo Amore, guardiamo, tocchiamo e nutriamo gli altri come fratelli e sorelle.
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Il Salvatore ci assicura della sua presenza reale tra noi, per mezzo della Parola e dellโEucaristia. Come, perciรฒ, i discepoli di Emmaus ยซavevano riconosciuto Gesรน nello spezzare il paneยป, cosรฌ anche noi incontriamo il Signore nella Celebrazione eucaristica. Spiega, a tale proposito, san Tommaso dโAquino che ยซรจ necessario riconoscere secondo la fede cattolica, che tutto il Cristo รจ presente in questo Sacramentoโฆ perchรฉ mai la divinitร ha lasciato il corpo che ha assuntoยป (S.Th. III, q. 76, a. 1).
La Madre di Dio ci aiuti ad ascoltare con attenzione la Parola del Signore e a partecipare degnamente alla Mensa del Sacrificio Eucaristico, per diventare testimoni del Cristo Risorto. Amen!
Don Lucio DโAbbraccio
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