don Lucio Dโ€™Abbraccio โ€“ Commento al Vangelo del 13 Aprile 2025

Domenica 13 Aprile 2025 -DOMENICA DELLE PALME - PASSIONE DEL SIGNORE - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 22,14-23,56

Data:

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La gioia dellโ€™Osanna e il dramma della Passione!

Oggi celebriamo una domenica dal doppio volto, un giorno di contrasti potenti che ci introduce nel cuore della Settimana Santa. Iniziamo con la gioia, con le palme e i rami dโ€™ulivo benedetti, ricordando lโ€™ingresso trionfale di Gesรน a Gerusalemme. La folla lo acclama, stende i mantelli, grida: ยซBenedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel piรน alto dei cieli!ยป. รˆ unโ€™esplosione di speranza, il riconoscimento, almeno momentaneo, di Gesรน come il Messia atteso, il Re promesso.

Il Vangelo di Luca (19, 28-40) ci descrive questa scena con vividezza. Gesรน entra da Re, ma un Re umile, a cavallo di un puledro, non su un destriero da guerra. รˆ un Re di pace, che porta la pace ยซin cieloยป e la gloria a Dio. รˆ un momento cosรฌ carico di significato che, quando i farisei gli chiedono di zittire i suoi discepoli, Gesรน risponde: ยซIo vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietreยป. La regalitร  di Cristo, la veritร  del suo essere Figlio di Dio, รจ una realtร  cosmica, insopprimibile.

Eppure, questa stessa liturgia, dopo lโ€™eco festante dellโ€™ยซOsannaยป, ci fa precipitare bruscamente nel dramma della Passione, leggendo il lungo racconto secondo Luca. Comโ€™รจ possibile questo cambiamento? Come puรฒ la stessa cittร , forse in parte la stessa folla, passare dallโ€™acclamazione festosa allโ€™urlo feroce: ยซCrocifiggilo! Crocifiggilo!ยป?

Questo รจ il mistero che siamo chiamati a contemplare oggi e per tutta la Settimana Santa. รˆ il mistero della fragilitร  umana, dellโ€™incostanza del nostro cuore, della facilitร  con cui le nostre aspettative deluse possono trasformarsi in rifiuto e violenza. La folla acclamava un Re liberatore secondo le proprie attese terrene: un leader politico, forse, che li liberasse dal dominio romano. Ma Gesรน รจ un Re diverso. Il suo trono รจ la croce, la sua corona รจ di spine, la sua vittoria passa attraverso lโ€™apparente sconfitta della morte.

Il racconto della Passione secondo Luca, che caratterizza lโ€™Anno C, pone accenti particolari. Vediamo la profonda umanitร  di Gesรน nellโ€™agonia del Getsemani, confortato da un angelo. Notiamo la sua incredibile misericordia: guarisce lโ€™orecchio del servo del sommo sacerdote ferito da Pietro, si rivolge con compassione alle donne di Gerusalemme che piangono per lui, promette il Paradiso al ladrone pentito sulla croce e, soprattutto, prega per i suoi carnefici: ยซPadre, perdona loro perchรฉ non sanno quello che fannoยป. Luca sottolinea ripetutamente lโ€™innocenza di Gesรน, proclamata da Pilato, da Erode e infine dal centurione romano sotto la croce: ยซVeramente questโ€™uomo era giustoยป.

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Le palme che teniamo oggi tra le mani non sono solo un ricordo folkloristico. Sono un simbolo del nostro desiderio di accogliere Gesรน come nostro Re. Ma questa accoglienza รจ autentica? Siamo disposti a seguirlo non solo nei momenti di gloria e di entusiasmo, ma anche sulla via della croce? Siamo pronti ad accettare la sua regalitร  cosรฌ diversa dalle logiche del mondo, una regalitร  fatta di servizio, di umiltร , di perdono, di amore fino al dono totale di sรฉ?

Questa domenica ci mette di fronte alla nostra stessa ambiguitร . Anche noi, come la folla di Gerusalemme, siamo capaci di grandi slanci di fede e, allo stesso tempo, di tradimenti, di paure, di compromessi. Anche noi possiamo gridare ยซOsannaยป la domenica e poi, nei giorni feriali della nostra vita, con le nostre scelte, i nostri peccati, le nostre omissioni, gridare ยซCrocifiggiloยป.

Entriamo allora in questa Settimana Santa con umiltร  e consapevolezza. Chiediamo al Signore la grazia di non essere spettatori distratti, ma discepoli fedeli. AccompagniamoLo nellโ€™Ultima Cena, vegliamo con Lui nel Getsemani, seguiamoLo lungo la Via Crucis. Non fuggiamo davanti alla croce, perchรฉ รจ proprio lรฌ, nellโ€™abisso del dolore e dellโ€™amore offerto, che si manifesta la vera gloria di Dio e si apre per noi la porta della risurrezione e della vita eterna.

Che questi rami benedetti siano segno del nostro impegno a seguire Gesรน, Re mite e umile di cuore, oggi e ogni giorno della nostra vita, fino allโ€™incontro definitivo con Lui nella Gerusalemme celeste. Amen!

Per gentile concessione di don Lucio, dal suo blog.

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