Don Lucio DโAbbraccio
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Nutriamoci del Corpo di Cristo!
La prima lettura ci propone ciรฒ che segue alla sfida che Elia ha lanciato ai 450 sacerdoti di Baal, sostenuti da Acab e Gezabele, che ora vuole far uccidere Elia: ยซGezabele inviรฒ un messaggero a Elia per dirgli: โGli dรจi mi facciano questo e anche di peggio, se domani a questโora non avrรฒ reso la tua vita come la vita di uno di loroโยป (cf 1Re 19,2). Il profeta, impaurito, si sente braccato e fugge attraverso il deserto per raggiungere il monte di Dio, lโOreb. Lโautore sacro scrive che ยซEgli sโinoltrรฒ nel deserto una giornata di cammino e andรฒ a sedersi sotto una ginestraยป, ma lโariditร del deserto gli รจ fatale e desidera morire: ยซOra basta, Signore! Prendi la mia vita, perchรฉ io non sono migliore dei miei padri. Si coricรฒ e si addormentรฒ sotto la ginestraยป. Ma ecco che gli viene in soccorso un angelo, che gli porge per due volte una focaccia e un orcio dโacqua. Con la forza riacquistata, Elia cammina ยซper quaranta giorni e quaranta nottiยป e giunge al monte dove parlerร con Dio.
Lโesperienza di Elia รจ unโesperienza umana che tutti almeno una volta abbiamo fatto o che potremmo fare nella vita. Quante persone, stanche della vita, desiderano morire! In soccorso del profeta viene un angelo inviato da Dio che gli porta pane e acqua: in quel momento era indispensabile quel tipo di soccorso. E cโรจ da sperare che anche noi, trovandoci in situazioni difficili, possiamo trovare chi ci porge lโaiuto necessario, per trovare ancora la forza di camminare, di lottare, di faticare.
In certi momenti ci vuole il pane, cioรจ un aiuto materiale, ma il senso della vita lo dร la parola di Gesรน. Perchรฉ il pane sazia la fame di oggi, ma domani รจ un altro giorno e ciascuno dovrร trovare la forza di superare le nuove difficoltร con la giusta determinazione.
Nella Lettera agli Efesini, Paolo ricorda ai cristiani di essere stati ยซsegnatiยป dallo Spirito. Un poโ come si faceva con gli schiavi, che venivano marchiati a fuoco per indicare la perpetua appartenenza al loro padrone. Ebbene, Paolo chiede ai cristiani di Efeso di vivere una vita nuova, lasciandosi guidare dallo Spirito, vivendo lโamore con il quale Cristo ci ha amati. E, sempre ai cristiani di questa comunitร , Paolo elenca prima i difetti da evitare e poi, in forma positiva, le qualitร che caratterizzano i battezzati. I vizi elencati sono sei: ยซasprezza, sdegno, ira, grida, maldicenze e ogni sorta di malignitร ยป. Tutti difetti che si riferiscono al parlare e che nascono dalla durezza verso gli altri, dalla mancanza di caritร . Da questi vizi, infatti, si puรฒ concludere che lโasprezza nei rapporti in famiglia e nella vita professionale, la mancanza di misericordia e di benevolenza, minano ogni possibilitร di condurre una serena vita sociale. Ebbene, Paolo invita gli Efesini allโattenzione allโaltro, a ยซperdonarsi a vicendaยป, che รจ la premessa per rivivere da cristiani a imitazione del Signore Gesรน, che ยซha dato se stesso, offrendosi in sacrificioยป per noi.
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Nel vangelo, invece, abbiamo ascoltato che Gesรน dice: ยซIo sono il pane disceso dal cieloยป. A questa affermazione i Giudei mormorano e rispondono con stupore: ยซCostui non รจ forse Gesรน, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque puรฒ dire: โSono disceso dal cieloโ?ยป. Nella Bibbia la mormorazione รจ sinonimo di rifiuto di credere, รจ dichiarazione di ostilitร , รจ chiusura davanti ad una proposta di Dio. Ma noi sappiamo che Dio si offre, ma non costringe; propone, ma non impone; bussa alla porta, ma non sfonda la porta. La fede, allora, รจ dono di Dio, ma รจ anche atto di libertร . Tutti sono chiamati alla fede, ma non tutti rispondono con la fede. Ma chi arriva alla fede? Arriva alla fede chi fa la volontร di Dio. Infatti Gesรน dice: ยซNessuno puรฒ venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato [โฆ] Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a meยป. Che significano queste parole? Significano che si riesce a credere in Gesรน soltanto se si vive una vita onesta, leale e umile nei confronti di Dio. Se si fa la sua volontร , e non la nostra, ogni giorno. Infatti, come il seme ha bisogno della terra per germogliare e dare frutti, cosรฌ la fede ha bisogno di un cuore disponibile e orientato ad accogliere Dio nella propria vita. Ebbene sรฌ, la fede รจ risposta generosa a Dio!
Ecco perchรฉ Gesรน risponde ai suoi mormoratori dicendo: ยซIo sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoยป. Ciรฒ significa che chi mangia di lui non avrร piรน fame, e chi crede in lui non avrร piรน sete. Gesรน รจ colui di cui noi abbiamo bisogno piรน del pane: รจ lui il vero dono di Dio capace di colmare le nostre attese piรน profonde. Gesรน, dunque, afferma di essere il Figlio di Dio, lโunico in grado di sfamare il nostro cuore e di saziarci oggi e per lโeternitร . La manna che gli Ebrei hanno mangiato durante la loro fuga non li ha sottratti alla morte. Chi invece mangia il pane vivo, che รจ la sua carne, vivrร per sempre.
Anche noi, che siamo presenti alla celebrazione eucaristica, siamo in attesa di ยซmangiareยป il corpo di Cristo. Nutriamoci di questo santissimo Corpo perchรฉ esso รจ un cibo che non perisce, ma dร la vita eterna. Amen!