Don Lucio D’Abbraccio
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Impariamo a fare silenzio!
Nel Vangelo di oggi abbiamo ascoltato che Gesรน accoglie con gioia i suoi apostoli di ritorno dalla prima spedizione missionaria e li invita a staccarsi dalla folla e ritirarsi con lui in un ยซluogo desertoยป affinchรฉ possano riposarsi.
Il riposo รจ una necessitร fisica indispensabile. Chi si impone abitualmente di farne a meno rischia lโesaurimento. Oggi viviamo in un mondo dove si ubbidisce solo ai verbi: ยซaffrettatiยป, ยซcorriยป, ยซsbrigatiยป! Non abbiamo mai tempo! E questo modo di vivere รจ sbagliato perchรฉ un corpo che venga sistematicamente sfruttato si ribella di essere utile. Papa Benedetto XVI ha detto che ยซbisogna avere lโumiltร di concedersi degli spazi di riposoยป.
Gesรน, nei Vangeli, non dร mai lโimpressione di essere agitato dalla fretta. A volte addirittura perde del tempo: tutti lo cercano ed egli non si fa trovare, perchรฉ assorto in preghiera (cf Mc 1,35; 1,45; 6,46). Egli raccomanda spesso di non affannarsi. Anche il nostro fisico, quanto beneficio riceve dal ยซriposoยป!
La domenica, le feste, se utilizzate bene, danno la possibilitร di spezzare il ritmo di vita troppo concitato e di stabilire un rapporto piรน armonico con le cose, le persone e, soprattutto, con se stessi e con Dio.
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Una di queste occasioni di sosta sono proprio le ferie estive. Esse sono per la maggioranza delle persone, lโunica occasione per riposarsi un poโ, per dialogare in modo disteso con il proprio coniuge, giocare con i figli, leggere qualche buon libro, fare delle belle passeggiate e contemplare in silenzio la natura; insomma, rilassarsi.
In queste occasioni di sosta, bisogna dimenticare di avere cose importanti da fare. Se durante le nostre vacanze pensiamo ai problemi che ci assillano, e anzichรฉ rilassarci ci agitiamo, rischiamo di rovinare questo tempo di riposo.
Marco, inoltre, scrive che Gesรน ha invitato i Dodici a venire ยซin disparteยป. Questa espressione non indica solo un luogo di riposo, ma designa un vero e proprio ritiro per rinsaldare e rinnovare il legame con il Maestro. Durante i ritiri spirituali, infatti, si รจ invitati a fare silenzio. Ma perchรฉ bisogna fare silenzio? Perchรฉ il silenzio รจ necessario nella vita per pensare, per prendere coscienza del mistero della vita; il silenzio รจ necessario per far tacere il frastuono che copre i grandi interrogativi che danno senso alla vita: ยซChi siamo?ยป; ยซDove andiamo?ยป; ยซPerchรฉ la vita?ยป. Solo nel silenzio lโuomo trova le grandi risposte! Il silenzio, la solitudine, la preghiera, non sono allora una fuga dalla vita, ma unโelevazione a Dio, affinchรฉ non veniamo travolti dagli avvenimenti della vita e non sprofondiamo nella dilagante stupiditร e banalitร . Quanto saremmo piรน calmi, piรน sereni e quanto sarebbe piรน bella la vita se dessimo un poโ piรน di tempo alla preghiera, risvegliando dentro di noi la coscienza di essere figli di Dio!
Il papa buono, san Giovanni XXIII, era un uomo sereno perchรฉ viveva gli avvenimenti portandoli tutti dentro la preghiera e valutandoli nella luce di Dio. La persona che veramente prega si incontra con Dio! San Francesco dโAssisi cercรฒ il silenzio e la solitudine, come un assetato cerca lโacqua. Amรฒ lโeremo delle carceri vicino ad Assisi e si sentรฌ a proprio agio tra le rocce selvagge della Verna. Che cosa produsse la preghiera in Francesco dโAssisi? Il miracolo della bontร , la letizia francescana, la pace dellโanima resistente ad ogni prova e ad ogni dolore e il coraggio di predicare il Vangelo fino allโeroismo.
La seconda parte del Vangelo sottolinea una delle caratteristiche piรน spiccate di Gesรน: quella di essere il ยซbuon pastoreยป. Gesรน non si irrita con la gente che non gli dร tregua, ma, annota lโevangelista, ยซebbe compassioneยป, vedendoli abbandonati a se stessi, ยซperchรฉ eranoย come pecore che non hanno pastoreยป.
Ma cosโรจ che affascina queste persone per essere cosรฌ tenaci nel cercare Gesรน? Perchรฉ le folle sono prese dalla sua parola, dai suoi miracoli, dal fatto che Gesรน parla non come gli scribi, ma in modo autorevole. Parla di Dio facendosi misericordiosamente prossimo a chi รจ nel bisogno (cf Lc 10,33), commuovendosi di fronte al male che impedisce di vivere in pienezza (cf Mt 20,34; Mc 1,41; Lc 7,13). Perchรฉ egli รจ ยซil pastore bello e buonoยป di ogni uomo (cf Gv 10,11.16).
Molti, annota lโevangelista, ยซaccorsero lร ยป dove Gesรน era diretto. Anche noi ogni domenica veniamo a messa per incontrare Gesรน. Ma che cosa ci spinge a raccoglierci attorno allโaltare? Che cosa ci spinge a venire a messa? Solo lโabitudine? Oppure una fede vera che ci spinge ad ascoltare la parola del Signore e a nutrirci del suo Corpo?
Ebbene, durante le nostre giornate ritagliamoci del tempo per parlare con Dio. Non importa se sembra di non avere niente da dire. Anche se non parliamo Lui conosce il nostro cuore!
A tal proposito si legge nella vita del poeta Paul Claudel, il quale era stato anche ambasciatore di Francia in Giappone, che entrรฒ in una chiesa a mezzogiorno in piena estate e sentite la preghiera che fece alla Vergine Maria:
ยซร mezzogiorno. Vedo la chiesa aperta. Bisogna entrare.
Madre di Gesรน Cristo, non vengo a pregare.
Non ho niente da offrire e niente da domandare.
Io vengo soltanto, madre, per guardarvi.
Guardarvi, piangere di felicitร , dire questo,
che io sono vostro figlio e che voi siete lร .
Solo per un momento mentre tutto si ferma.
โฆEssere con voi, Maria, in questo luogo dove voi siete.
Non dire nulla, guardare il vostro viso,
lasciar cantare il cuore nella sua propria lingua.
โฆ Perchรฉ voi siete bella, perchรฉ voi siete Immacolata,
โฆperchรฉ voi siete Maria,
โฆmadre di Gesรน Cristo, siate ringraziataยป. Amen.ย