don Luciano Vitton Mea – Commento al Vangelo del 9 Novembre 2021

430

“….Ma egli parlava del tempi o d el suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù….”

Nella luce della Pasqua i discepoli storici di Gesù, e noi con loro, capiranno finalmente quella parola misteriosa che Gesù pronuncia oggi: “Distruggete questo tempio e io in tre giorni lo farò risorgere”. Gesù non è venuto a distruggere o a abolire il tempio, ma a compiere il suo significato nel suo stesso corpo, cioè in tutta la sua esistenza umana; quello di Gesù è un corpo filiale, una vita da figlio.

E noi come possiamo stare nel tempio da figli? Cambiando mentalità nella relazione con il Padre. A mediare l’incontro tra Dio e l’uomo non sono più i sacrifici animali, ma è l’unico e vero agnello immolato per noi, il Figlio unigenito del Padre. Nel nuovo tempio, che è l’umanità di Gesù possiamo finalmente stare come figli, non più come schiavi o mercanti. Per suo dono. […]

Continua a leggere il commento di don Luciano sul sito nondisolopane.it