“…Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita…”
Ma, in fin dei conti, perché a te tutto il mondo viene dietro? Te lo chiediamo dalla piazza di questa umanità che corre senza neanche degnare di uno sguardo di considerazione noi, cristiani del XXI secolo. Ma tu ancora hai il potere di fermare tutti e pronunci finalmente libero: Padre.
La gente si ferma e capisce il linguaggio autentico del tuo corpo nudo di cavaliere del Re dei re, della tua carne bruna, distesa sulla nuda terra, nell’ora che impaurisce sorelle allodole, nel tramonto della tua vita di fratello tra gli uomini divenuti fratelli. Cosa capisce il mondo di te, questa piazza di umanità stanca e tante volte oppressa che noi non riusciamo a capir? Tu, nuova creatura nata dalla croce, piccolo di Dio che porti i segni dell’amore. […]
Continua a leggere il commento di don Luciano sul sito nondisolopane.it