“…….I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro…..”
Dentro i profili dei personaggi, eccolo, in filigrana, il mistero del cuore umano, cuore che cela contraddizioni e tortuosità.
Erode stima e ascolta volentieri Giovanni, ma lo fa uccidere.
La figlia di Erodiade è bella di fuori, ma dentro opaca, invischiata nelle trame della madre. Erodiade dall’esterno domina, dirige tutti i fili della scena, determinandone il tragico epilogo.
Personaggi chiusi nel vicolo cieco di un’incoerenza di fondo, per niente liberi, manovrati da logiche di potere e di affermazione di sé.
Nessuno è libero, tranne Giovanni. Tutti decidono e fanno di lui quello che vogliono, lui è l’unico che agisce con coerenza. La sua figura è del tutto limpida, chiara.
Ha un annuncio da trasmettere, va fino in fondo.
Fedeltà oltre la morte, che già profuma di risurrezione. […]
Continua a leggere il commento di don Luciano sul sito nondisolopane.it