“…viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna…”
C’è un giorno della salvezza, c’è un tempo della misericordia, dice il profeta Isaia, ed è questo che celebriamo, oggi, noi che viviamo in Cristo Gesù, nonostante e al di là delle nostre miserie.
E ancora oggi il miracolo della liberazione avviene, il miracolo del riempimento, del benessere, della gioia cosmica, per una consolazione che Dio non si stanca di inviarci con viscere materne.
Gesù, che nel vangelo ci parla di risurrezione e di vita nuova, è questa pienezza.
La pienezza che ci dona è il suo rapporto con il Padre: una sola volontà, un solo operare, una comunicazione di amore e di vita in una stima reciproca che
anche a noi dona e anche a noi chiede.
La consolazione è poter partecipare della stessa vita di Gesù se però non ci scandalizziamo di lui, ma lo ascoltiamo e crediamo nel Padre.
Ascoltare e credere è entrare nel potere di Dio, quello di dare la vita nell’unica volontà di amare. […]
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