Luca nel suo vangelo ci racconta di una donna così ripiegata dalla malattia da non riuscire neanche a chiedere aiuto. Gesù si commuove e senza aspettare la risana, ridandole la speranza e la forza di glorificare Dio. Gesù si avvicina spontaneamente alla sofferenza e dona il suo conforto fino al punto di risvegliare nella persona il bisogno di glorificarlo.
Non sempre noi siamo così disponibili con le persone sofferenti. Spesso aspettiamo che ci chiedano aiuto e non sempre la nostra mano si tende amichevolmente nei loro confronti. Alcune volte siamo noi stessi ripiegati sulla nostra sofferenza e, anche se Gesù ci si avvicina e ci tende la mano, noi non abbiamo la capacità di vederlo. Chiediamo oggi di saper essere “benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandoci a vicenda come Dio ha perdonato a noi in Cristo”.
Chiediamo “di camminare nella carità, nel modo che anche Cristo ci ha amati”. Ci doni il Signore di avere la libertà, la fiducia di correre in ogni momento alla sua presenza, assetati, affamati di lui, bisognosi della sua guarigione; di non essere ipocriti calcolatori; ci doni la disponibilità a essere suoi strumenti, in ogni momento per abbracciare, ascoltare, prenderci cura nel suo nome di un fratello in difficoltà. […]
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