Il mistero che attraversa l’esistenza di Giuseppe è questo: Maria è sua sposa e non lo è pienamente; Gesù è suo figlio ma non è stato generato da lui.
Nella persona di Giuseppe troviamo dunque la chiamata a una rinuncia molto profonda.
Ciò avrebbe potuto soffocare, sopprimere l’amore, se fosse stata vissuta con l’amarezza di chi è centrato nel proprio io.
Al contrario assistiamo al dispiegarsi dell’amore più delicato, al suo potenziamento.
Diceva don Tonino Bello: “Io penso, Giuseppe, che hai avuto più coraggio tu a condividere il progetto di Maria, di quanto ne abbia avuto lei a condividere il progetto del Signore. Ella ha puntato tutto sull’onnipotenza del Creatore.
Tu hai scommesso tutto sulla fragilità di una creatura. Lei ha avuto più fede, ma tu hai avuto più speranza. La carità ha fatto il resto, in te e in lei.” […]
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