L’autore della lettera agli Ebrei annuncia un principio fondamentale: la fede ci fa passare dalle cose visibili alle cose invisibili e ci mette nel possesso anticipato di esse, benchè imperfetto.
Attraverso gli avvenimenti che stimolano la nostra responsabilità, la fede scopre la voce di Dio che chiama; solo essa fa vedere il creato e la storia come svolgimento costante di una rivelazione della parola e del disegno di Dio. Esempi di questa fede prima ancora di Abramo, sono Abele, Enoch e Noè, veri amici di Dio.
Costoro erano convinti che Dio era presente nella storia e che il suo volere può essere scoperto negli avvenimenti.
Gli increduli, invece, non sanno ascoltare la voce del Signore e si allontanano da lui. […]
Attraverso gli avvenimenti che stimolano la nostra responsabilità, la fede scopre la voce di Dio che chiama; solo essa fa vedere il creato e la storia come svolgimento costante di una rivelazione della parola e del disegno di Dio. Esempi di questa fede prima ancora di Abramo, sono Abele, Enoch e Noè, veri amici di Dio.
Costoro erano convinti che Dio era presente nella storia e che il suo volere può essere scoperto negli avvenimenti.
Gli increduli, invece, non sanno ascoltare la voce del Signore e si allontanano da lui. […]
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