La pagina evangelica ci mostra un duplice itinerario di fede: quello del cieco che viene guarito e quello della gente che, dapprima infastidita dalll’ insistenza di quell’uomo, giunge poi a condividerne la gioia e la lode. Attorno a Gesù nasce quindi una comunità che celebra la vita e che ne esprime la forza in quella pienezza che è data dalla fede. Il cristiano è colui che vede dissipare la propria cecità nell’incontro con il Signore, ma questo miracolo continuo si realizza a partire dall’invocazione del cuore, che diventa determinazione a superare ogni esistenza anche esterna, e che si fa domanda esplicita di luce. Ancora il cristiano è l’uomo che non mendica più seduto ai bordi della strada, rivelando una dipendenza umiliante; l’incontro con il Signore infatti, quando è autentico, porta ad una dignità nuova: quella di chi segue il Signore come pienezza di senso per il proprio vivere, in una via di libertà. La comunità è allora il luogo della lode e della gratitudine per le meraviglie operate dal Signore. […]
Continua a leggere il commento di don Luciano sul sito nondisolopane.it