Don Luciano Labanca โ€“ Commento al Vangelo del 9 Agosto 2020

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Il denso brano evangelico del capitolo 14 di San Matteo inizia con la descrizione dei discepoli invitati da Gesรน a raggiungere lโ€™altra riva. Dopo aver compiuto il segno e aver nutrito la folla con i pani e i pesci, Gesรน si ritira nuovamente in preghiera. I suoi, invece, intraprendono questa difficile traversata, che รจ immagine della traversata della vita di ogni uomo, come anche di quella della Chiesa, la comunitร  cristiana in cammino nella storia.

Gesรน รจ immerso nel dialogo con il Padre, elevandosi a Lui, mentre i suoi discepoli sono nel buio della prova. La barca รจ agitata dalle onde del mare, segno del male che scuote e mette in difficoltร  la vita della comunitร , come anche quella dei singoli discepoli di Gesรน nelle notti della vita. Cristo, vincitore del male e della morte, vero Dio e vero uomo, ha la forza e la capacitร  di camminare su queste acque, cioรจ di calpestare la potenza del male, senza subirne alcun danno. La potente lotta fra Cristo e il mare, tra la Luce e le tenebre, crea grande sconquasso nei discepoli.

Non solo sono agitati dal mare in tempesta, come anche dalla presenza fascinosa e tremenda di Gesรน. La sua lotta con il male รจ rumorosa e sconvolgente, da far tremare di paura. Sembra udirsi lo stridore della battaglia descritta nellโ€™Apocalisse: โ€œScoppiรฒ quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu piรน posto per loro in cieloโ€ (Ap 12,7-8). Grazie a questo esito, i discepoli non hanno da temere: Gesรน li rassicura: โ€œSono io!โ€. Sulla bocca di Gesรน ci sono le stesse parole di rivelazione rivolte a Mosรจ sul Sinai: โ€œIo sono colui che sono!โ€ (Es 3,14).

Ancora una volta Pietro entra in scena con la sua impulsivitร : vuole rendersi conto con esperienza diretta che sia veramente Gesรน, per questo gli chiede di poter condividere con lui il camminare sulle acque. Allโ€™inizio Pietro ha successo, ma il suo cambio di sguardo lo conduce alla disfatta. Guardando a Gesรน puรฒ camminare sul mare, ma non appena il suo guardo si concentra piรน sulla forza del vento che non sul Maestro, Pietro inizia miseramente ad affondare. Lo sguardo rivolto a Gesรน รจ segno della fede che si concentra nella relazione intima ed esistenziale con Lui.

Quando questo sguardo รจ distolto da Lui, specialmente nel momento della prova, e la nostra attenzione si rivolge piรน al peso delle difficoltร  che alla Sua presenza, finiamo per soccombere. Mentre si affonda, allora, emerge nuovamente la forza della preghiera: solo Lui puรฒ salvarci, perchรฉ mai ci abbandona. Lasciandoci afferrare da Lui, il male non puรฒ vincere: il mare e il vento si calmano e torna la bonaccia. Se lo riconosciamo come nostro Dio e Signore e crediamo nella sua potenza, le prove e le difficoltร  per quanto spettacolari e rumorose siano, si concluderanno sempre con la Sua vittoria, perchรฉ Egli ha giร  vinto una volta per tutte sul peccato e sulla morte.

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Con Lui non solo la nostra traversata giungerร  a buon fine, quanto lo stesso mare del male e della morte, sparirร  per sempre: โ€œE vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non cโ€™era piรนโ€ (Ap 21,1).


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