Il giudizio che salva
Il brano della donna adultera รจ uno dei testi piรน struggenti e illuminanti dellโintero Nuovo Testamento. Paradossalmente, รจ anche uno dei piรน discussi a livello esegetico: non compare nei manoscritti piรน antichi del Vangelo di Giovanni e, per molti studiosi, potrebbe essere stato originariamente una tradizione lucana, data la sua narrazione e la forte centralitร della misericordia, oltre allโattenzione alla dignitร della persona.
Tuttavia, la tradizione canonica ha accolto questo brano nel Quarto Vangelo, riconoscendolo come parte integrante delle Scritture che la Chiesa proclama. ร una perla preziosa di rivelazione, dove la giustizia di Dio si svela nella forma della misericordia.
Gesรน รจ nel tempio, circondato dal popolo che lo ascolta. Gli scribi e i farisei gli presentano una donna sorpresa in adulterio, non tanto per cercare giustizia, ma per tendergli un tranello. Vogliono metterlo in contraddizione con la Legge di Mosรจ, che prevedeva la lapidazione per simili casi, e al tempo stesso screditarlo come un maestro troppo indulgente.
Ma Gesรน non si lascia coinvolgere nella loro logica. Non si oppone frontalmente alla Legge, nรฉ entra nella polemica. Piuttosto compie un gesto disarmante e misterioso: si china e scrive per terra. Un silenzio carico di significato, un momento che sospende la tensione, spostando lโattenzione dal caso giudiziario alla profonditร del cuore umano.
Il gesto richiama subito lโAntico Testamento: รจ Dio che scrive la Legge con il dito sul Sinai. Ora รจ Gesรน, Dio fatto carne, a riscrivere la Legge, non abolendola ma portandola a compimento, liberandola dalle incrostazioni di durezza umana. La sua Legge รจ veritร , ma anche pienezza di grazia.
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Gesรน non giustifica il peccato, non dice che non sia grave. Ma ribalta il centro del discorso: mette al centro la persona, non lโerrore; invita ognuno a guardarsi dentro prima di puntare il dito contro gli altri. Non รจ un atteggiamento lassista, nรฉ unโomissione, ma lo sguardo puro e forte di chi conosce il cuore dellโuomo e sa che il male si combatte con la veritร e lโamore, non con la violenza.
Uno dopo lโaltro, gli accusatori se ne vanno, cominciando dai piรน anziani. E la scena si svuota, fino a restare in una nuditร essenziale che santโAgostino descrive con parole indimenticabili: โRimasero solo due: la misera e la Misericordiaโ. La donna, umiliata e impaurita, e Cristo, la Misericordia, lโunico senza peccato, lโunico autorizzato a giudicare, ma che sceglie invece di salvare: โNeanchโio ti condanno; vaโ, e dโora in poi non peccare piรนโ (Gv 8,11).
In queste parole si compie la sintesi perfetta della giustizia divina: non un giudizio di condanna, ma di veritร e misericordia insieme. ร una giustizia restaurativa, che desidera il meglio per la persona, che crede nella possibilitร del cambiamento, senza imporlo, ma proponendolo e ispirandolo attraverso lโinsostituibile libertร dellโuomo.
Anche nel peccato piรน grave, la dignitร dellโuomo rimane intatta, perchรฉ nessun peccato puรฒ cancellare lโimmagine di Dio impressa in lui. Ma proprio per questo, lโerrore non va ignorato: va riconosciuto, affrontato, superato. Gesรน non giustifica la donna, ma la libera. Non nega il male, ma spezza le sue catene. Le apre un futuro e affida alla sua libertร la responsabilitร di una scelta: โNon peccare piรนโ.
Il perdono, per essere reale, ha bisogno della libertร di chi lo accoglie e lo traduce in vita nuova. In un tempo come il nostro, segnato da un lato da un certo relativismo etico che banalizza ogni errore, e dallโaltro da un moralismo impietoso che inchioda le persone ai propri sbagli, lo sguardo di Cristo รจ di unโattualitร bruciante.
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Oggi, infatti, troppo facilmente si giustifica tutto o si condanna tutto. Da un lato, regna un permissivismo totale; dallโaltro, ci sono sempre pietre mediatiche pronte a distruggere vite, reputazioni, esistenze.
Cristo ci propone una via diversa, la sua: la via della veritร nella caritร , del realismo evangelico che non ha paura di chiamare il peccato per nome, ma che non cessa mai di guardare la persona con misericordia, perchรฉ ogni persona รจ di piรน del proprio errore.
Ogni peccatore รจ chiamato a rialzarsi. E ogni giudizio che non nasce dallโamore, non รจ il giudizio di Dio. In un mondo che giudica troppo in fretta o troppo poco, la vera giustizia รจ quella che salva, che rialza, che dร una seconda possibilitร .
Come per la donna del Vangelo, anche per ciascuno di noi, la Quaresima โ e ancora di piรน il tempo del Giubileo โ รจ un invito a guardarsi dentro, a lasciarsi guardare da Cristo, proprio come quella donna adultera, e a ripartire con coraggio, liberi e rinnovati.
Per gentile concessione di don Luciano Labanca, dal suo sito.