La liturgia della terza domenica di Pasqua ci propone il celebre racconto dellโincontro dei discepoli con il Cristo risorto ad Emmaus, un villaggio poco distante da Gerulasemme. Lโincontro avviene dopo gli eventi della Pasqua mentre i discepoli sono in cammino e discutono dei fatti di Gesรน. Nonostante ciรฒ, quando Lui in persona si fa presente, essi non sono in grado di riconoscerlo. Sanno tutto di Lui, hanno conoscenza dei fatti, ma in realtร non lโhanno incontrato.
Il dettaglio sullโidentitร dei discepoli, di cui solo uno viene chiamato per nome, Cleopa, mentre lโaltro rimane senza nome, รจ segno che noi stessi possiamo essere nellโesperienza di questo discepolo innominato. Ciรฒ accade soprattutto quando nel cammino della vita, pur essendo pieni di nozioni su Gesรน, non abbiamo mai veramente sperimentato la sua presenza e la sua amicizia. Molto spesso anche la nostra fede รจ piรน un โessere informati sui fattiโ, che un vero rapporto esistenziale con il Maestro.
Gesรน cammina sempre accanto a noi, ma la semplice conoscenza delle โcose di Dioโ, non รจ garanzia di consapevolezza che Lui รจ presente. I nostri occhi, come quelli dei discepoli, potrebbero essere impediti dal riconoscere il passaggio di Gesรน, quando siamo troppo immersi nelle cose della terra e non lasciamo spazio allo Spirito.Lโincapacitร di riconoscerlo รจ collegata allo scandalo del mistero del Dio crocifisso. Non รจ per niente facile, nรฉ immediato riconoscere Dio presente nel vero roveto ardente della croce. Ma รจ soltanto lรฌ che si trova il seme fecondo della risurrezione.
La catechesi biblica che Gesรน propone ai discepoli va tutta in quella direzione: riconoscere che Egli รจ la chiave della Scrittura e della vita e che solo in Lui, crocifisso e risorto, si apre una finestra di luce su tutti i drammi dellโuomo e del mondo. Quei cuori, ormai illuminati e scaldati dalla veritร , vengono nutriti dalla sua presenza attraverso il pane consacrato. Il mistero entra nella vita e la trasforma. ร li che i discepoli finalmente lo incontrano.
Questa stessa esperienza, in cui si passa da una conoscenza di nozioni e di fatti su un Dio lontano, allโincontro vivo con una persona viva e vera รจ il piรน bel dono della fede. In ogni Santa Messa, Gesรน โ come per i discepoli di Emmaus โ si fa compagno di viaggio, ci apre il senso delle scritture e spezza il pane per noi. Possiamo dire che avviene anche in noi questo passaggio dalla conoscenza allโincontro? Abbiamo mai sperimentato in noi la trasformazione del senso della tristezza e del vuoto nellโesperienza di un cuore infiammato dal suo dono dโamore?