Don Luciano Labanca โ€“ Commento al Vangelo del 19 Febbraio 2023

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Gesรน prosegue nel brano di questa domenica con il suo insegnamento di giustizia superiore, che va oltre quella degli scribi e dei farisei. Come si commentava domenica scorsa, la sua intenzione รจ quella di andare oltre la pura osservanza letterale della legge antica, per rivelarne lo spirito, il cui nucleo รจ dato dallโ€™amore vero. Attraverso le due ulteriori antitesi che ci vengono proposte, Gesรน tocca due nervi scoperti delle relazioni umane, il tema della reazione al male e alle offese subite e quello della gestione dei rapporti difficili.

In primis, partendo dalla cosiddetta โ€œlegge del taglioneโ€, giร  presente nel codice di Hammurabi (XVIII sec. a.C.) e che trova piena accoglienza nellโ€™Antico Testamento (Es 21,23-25; Lv 24,19-20; Dt 19,18-21), Gesรน presenta una prospettiva nuova, rispetto al modo di reagire al male subรญto. Bisogna anzitutto dire che, sebbene con la nostra mentalitร  โ€œevolutaโ€ oggi riteniamo questa legge antica come primitiva, inumana e dura, nellโ€™antichitร  essa aveva introdotto una proporzionalitร  nel modo di reagire alle offese ricevute, che era tuttโ€™altro che primitiva.

Dalla vendetta incontrollata e sproporzionata, mediante questa regola, si poneva un limite alle reazioni, che non potevano mai superare lโ€™intensitร  delle offese subite. Si tratta senza dubbio dellโ€™introduzione di una scelta di giustizia, che pone un freno allโ€™istinto vendicativo. Questa esigenza di giustizia, dunque, diviene un invito per noi a riflettere su un aspetto importante, non contraddetto dallโ€™insegnamento di Gesรน: prima di amore e caritร , come uomini e ancor piรน come cristiani, non possiamo mai prescindere dalle esigenze della giustizia.

Senza il presupposto della giustizia, non si puรฒ mai parlare di caritร . Una caritร  che non contenga in sรจ stessa la giustizia, non puรฒ mai configurarsi come caritร . La proposta di Gesรน, infatti, non vuole mai mistificare il male ricevuto, nascondendolo o addomesticandolo, quanto piuttosto propone di chiamarlo per nome e di reagire ad esso con una forza superiore, quella del bene. San Paolo ben commenta nella Lettera ai Romani: โ€œNon rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. [โ€ฆ]

Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il beneโ€ (Rm 12,17.21). Rispetto a quelle difficoltร  di rapporto, che si possono incontrare nelle nostre famiglie, nelle compagini sociali, come persino nelle nostre comunitร  ecclesiali, le cosiddette โ€œinimicizieโ€, la proposta di Gesรน ci invita a superare il semplice approccio simmetrico (ama chi ti ama e odia chi ti odia), scegliendo lโ€™amore per i nostri nemici. La ragione sta tutta nel guarare in alto, al modo in cui Dio Padre si pone con lโ€™umanitร . Lui non fa preferenze, dona a tutti sempre allo stesso modo, sia ai giusti che agli ingiusti, dando loro la possibilitร  di ravvedersi e di cambiare. Ovviamente, tutto ciรฒ ha a che vedere con la santitร .

Ogni giorno ci si ripropone la questione: come voglio vivere? Mi basta comportarmi in modo ordinario, accontentandomi di non fare nulla di male, oppure voglio andare nello straordinario, seminando amore, perdono e riconciliazione, come fa il Padre che รจ nei cieli?

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