Don Luciano Labanca – Commento al Vangelo del 10 Settembre 2023

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La comunione non è un’optional

Il brano evangelico di questa domenica è tratto dal cosiddetto “Discorso ecclesiale”, uno dei pilastri del Vangelo di Matteo. In questo insegnamento di Gesù si ritrovano i suggerimenti sulla vita della comunità cristiana, che è chiamata ad essere un segno vero di amore e comunione tra le pieghe della società e del mondo.

Gesù presenta oggi il tema della correzione fraterna, un argomento spinoso, da cui spesso si prendono le distanze per rispetto umano, buonismo, viltà, e qualche volta anche per ipocrisia. I suggerimenti di Gesù sono semplici ed esigenti, improntati sulla gradualità.

La correzione del fratello è sempre un’operazione delicata che richiede grande tatto e profonda umiltà. Di fronte ad un errore altrui, infatti, è sempre presente il rischio di lasciarsi prendere da un senso di presunta superiorità o autocompiacimento.

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Riconoscere il male con onestà, consapevoli che esso può toccare anche noi personalmente, aiuta a sentirsi solidali con l’errante piuttosto che migliori o immuni da ogni macchia. Sentendosi “sulla stessa barca”, come fratelli, acquisiamo quell’autorevolezza di poter dire una parola buona, anche di indirizzo e di invito a migliorarsi, senza superbia.

Per trovare le parole e gli atteggiamenti giusti, siamo chiamati a metterci sempre nei panni del fratello, di cui dobbiamo desiderare il bene, sapendo che siamo responsabili della sua salvezza, come l’altro lo è della nostra.

La comunione fra noi, mentre siamo in cammino nella storia, ha un effetto sulla nostra eternità perché come a Pietro, anche a tutta la Chiesa, in base ai ministeri e ai carismi di ciascuno, viene participato il potere di legare e di sciogliere, con conseguenze che superano i limiti dello spazio e del tempo ed influiscono direttamente sulla nostra sorte eterna.

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La medesima comunione genera sintonia tra i cuori dei discepoli, perché la loro preghiera sia concorde e risulti accetta al cuore di Dio. Spesso ci chiediamo perché Dio non ascolta le nostre suppliche.

Una delle risposte si trova proprio qui: è la mancanza di comunione tra noi che limita la potenza della preghiera. Abbiamo molto da riflettere e convertirci: la comunione tra noi non è un optional, ma è sostanza di vita cristiana ed ecclesiale!

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