Don Luciano Labanca โ€“ Commento al Vangelo del 1 Novembre 2023

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La felicitร  ultima e perfetta

Una festa di luce, quella della solennitร  di Tutti i Santi, unโ€™immersione nel mistero dellโ€™amore di Dio e del progetto che Egli ha per ciascuno di noi, suoi figli, di renderci partecipi della sua vita divina, per sempre, senza limiti. Risuonano nella nostra mente e nel nostro cuore le parole dellโ€™Apostolo Paolo, che rivolgendosi ai cristiani di Colosse, cosรฌ afferma: โ€œringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luceโ€ (Col 1,12).

In virtรน del battesimo, che ci ha inseriti in Cristo, noi abbiamo ricevuto questa capacitร  di essere nella luce. La chiamata alla santitร  non รจ per pochi, questione di eroi, di persone con capacitร  speciali, ma รจ per tutti, il frutto maturo di unโ€™adesione piena, umile e senza riserve allโ€™amore misericordioso del Padre. Oggi, in questa solennitร , siamo invitati a guardare alla nostra sorte eterna, a quella vita senza fine che Dio, in Cristo, รจ venuto a donarci.

Essa si identifica con quella che San Tommaso dโ€™Aquino definisce beatitudo, ossia felicitร  ultima e perfetta, coincidente con โ€œla visione dellโ€™essenza divinaโ€ (Summa Theologiae, I-II, q. 3, art. 8). La pagina evangelica delle cosiddette beatitudini, la magna charta del cristiano, centrale nellโ€™insegnamento di Gesรน, rappresenta un poโ€™ la via che siamo chiamati a percorrere per arrivare a quella meta.

La felicitร  ultima e perfetta, infatti, deve necessariamente prepararsi su questa Terra, riconoscendo che Dio รจ presente e ci chiama a vivere in modo pieno. Se poniamo Lui al centro, come protagonista, ogni contrarietร , ambiguitร  o limite di questo mondo, diviene unโ€™occasione per essere veramente felici. Sembra un poโ€™ strano come si possa trovare la felicitร  in quelli che per il mondo sono considerati piuttosto anti-valori.

Come si puรฒ essere felici nella povertร  dello spirito, se il mondo non fa altro che perseguire la ricchezza materiale e il culto della personalitร ? Come si puรฒ sperimentare la gioia vera nella consolazione, in una cultura che spinge alla ricerca sfrenata di emozioni rapide e a buon mercato? Come si puรฒ desiderare la mitezza, lรฌ dove se non si impara ad opprimere lโ€™altro, specialmente il debole, sin da bambini, non si รจ nessuno?

Come si puรฒ essere felici nella giustizia, in un mondo dove spesso la menzogna, il profitto e lโ€™interesse personale hanno la meglio e dove spesso, volendo essere giusti, si viene persino perseguitati? Come si puรฒ trovare gioia nella misericordia, se la cifra di questa Terra sembra essere sempre la vendetta? Come si puรฒ essere felici nella purezza del cuore, in un mondo che fa dellโ€™abuso della sensualitร  il suo idolo?

Come si puรฒ essere operatori di pace, dove si spendono energie e capitali per trovare mezzi di distruzione dellโ€™altro? La risposta รจ una: bisogna imparare a guardare in alto, verso di Lui. Soltanto con questo sguardo che supera lโ€™orizzonte terreno, il nostro desiderio si porta alle โ€œcose di lassรนโ€ e tutto quello che รจ umano e contraddittorio, diviene la nostra scala per il cielo.

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