Cristo, Fine di tutte le cose
Con questa celebrazione la Chiesa ci introduce nel tempo forte dellโAvvento, le quattro settimane che ci separano dalla celebrazione del mistero dellโIncarnazione nel Natale. Come in continuitร con lโultima parte del tempo ordinario, che chiude lโanno liturgico precedente, la liturgia della parola di oggi ci invita a contemplare il fine ultimo della nostra esistenza umana, ossia lโavvento del Regno di Cristo.
Il linguaggio cosiddetto โapocalitticoโ del capitolo 21 del Vangelo di Luca, con le sue immagini di sconvolgimenti cosmici, non deve portarci fuori strada, a ricercare conferme astronomiche o cronologiche. I segni nel sole, la luna e le stelle riguardano lโopera della creazione, che ha avuto un inizio e avrร un suo compimento in quelli che lโApocalisse chiama โcieli nuovi e terra nuovaโ. Questi termini indicano che la creazione sarร trasfigurata e rinnovata profondamente con il ritorno glorioso di Cristo.
ร proprio questo aspetto il centro del messaggio: Cristo รจ il punto omega della storia, il punto di arrivo, il compimento, la meta verso cui la creazione e la storia sono orientate. Anche i sentimenti umani di paura, angoscia e incertezza non sono legati ad eventi specifici, ma sono la misura della dimensione creaturale dellโumano, che fa sempre fatica a confrontarsi con il senso di finitezza delle cose e lโincombente paura della morte.
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Come Cristo รจ il fine del cosmo, cosรฌ lo รจ anche dellโumanitร , in vista del quale essa รจ stata creata. Il ritorno di Cristo nella potenza e nella gloria, non piรน sottoposto ai limiti del tempo, porrร fine ad ogni sconvolgimento cosmico ed instabilitร umana, rappresentando la liberazione finale per tutti. Questo evento certo, prossimo ad ogni epoca, le cui coordinate temporali rimangono nei meandri misteriosi del cuore del Padre, dร senso a tutte le cose, persino alla vita liturgica della Chiesa.
La Chiesa, infatti, da sempre e fino ad allora, annuncia la morte di Cristo, proclama la sua resurrezione, nellโattesa della sua venuta. Questo camminare della Chiesa in una storia orientata, nella certezza che Lui รจ il Fine, riempie i cuori di consolazione e speranza.
LโAvvento, come parabola della nostra esistenza, ci invita a non distrarci da questa certezza, ma a prepararci spiritualmente nella preghiera e nella vigilanza ai nostri incontri con Cristo: quelli quotidiani nella Parola e nellโEucaristia, nelle pieghe doloranti della storia, nel volto dei poveri, degli ammalati, degli ultimi. Inoltre, ci prepara al nostro incontro personale con Lui nellโora della nostra morte, dove ciascuno di noi dovrร rispondere della sua vita. Infine, ci prepara allโincontro definitivo, alla fine dei tempi, quando Egli tornerร glorioso per giudicare i vivi e i morti e inaugurare il compimento del suo Regno, che non avrร mai fine.
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Per gentile concessione di don Luciano Labanca, dal suo sito.