Stasera ci immergiamo nellโAntico Testamento, perchรฉ la Cena del Signore si svolge in una atmosfera pasquale, anche se non era di per sรฉ la celebrazione della Pasqua. Quindi capire la Pasqua di Israele, la Pasqua dellโEsodo, significa capire meglio lโEucarestia e la Pasqua cristiana.
Il punto di partenza รจ il testo di Esodo del capitolo 12, che รจ il testo della 1ยฐ lettura del giovedรฌ Santo ed รจ il fondamento della Pasqua ebraica: alla fine del testo la Pasqua ebraica viene definita MEMORIALE: โquesto giorno sarร per voi un memorialeโ, dunque non un ricordo di fatti lontani, ma significa rendere presente ciรฒ che stiamo celebrando. Nel momento in cui lโisraelita celebra la Pasqua rende vivo e presente lโatto di salvezza che ha vissuto al tempo dellโesodo dallโEgitto. La Pasqua รจ il vero atto fondatore di Israele, prima ancora della Legge; Israele ancora non ha la legge, deve ancora arrivare al Sinai, mentre la Pasqua รจ il suo vero atto di nascita.
Giร qui ci accorgiamo che cโรจ subito un legame con la nostra celebrazione della Eucarestia, perchรฉ in ogni celebrazione eucaristica ripetiamo la parola del Vangelo โfate questo in memoria di meโ , lo stesso concetto del memoriale della Pasqua di Israele, il rendere presente il fatto celebrato.
Il testo dellโEsodo 12 รจ un testo tardivo, che รจ stato scritto durante lโesilio babilonese, che riflette il modo in cui la Pasqua era celebrata da Israele in un certo periodo storico.
Il testo si apre ricordando che il Signore disse a Mosรจ e ad Aronne nel paese dโEgitto โquesto mese sarร per voi lโinizio dei mesi, sarร per voi il primo mese dellโanno.โ
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La Pasqua nel calendario ebraico primitivo era il primo mese dellโanno: il mese di Aviv (in ebraico primavera), era il mese che apriva lโanno civile e religioso di Israele. Il 14 del mese si celebra la Pasqua, perchรฉ gli ebrei usavano il calendario lunare e dunque la metร del mese รจ la notte del plenilunio, legata al plenilunio di primavera. Dunque la Pasqua รจ cosรฌ importante che segna lโinizio dellโanno. Adesso non piรน, perchรฉ lโanno ebraico inizia in settembre con la festa che ricorda la Creazione.
Per analogia ricordiamo che noi fiorentini fino al Settecento, iniziavamo lโanno civile il 25 marzo perchรฉ era il giorno della Incarnazione del Signore.
Sempre nel testo dellโEsodo possiamo trovare una doppia dimensione della Pasqua: โparlate a tutta la Comunitร di Israele e dite che ognuno si procuri un agnello per famigliaโฆโ, quindi una dimensione comunitaria, che riguarda tutta la comunitร di Israele, e una dimensione familiare, perchรจ di fatto si celebra allโinterno di ogni singola famiglia.
Anche lโEucarestia aveva questa doppia valenza nel Cristianesimo antico: da un lato era un atto comunitario, dallโaltro si celebrava nelle case, non esistevano le chiese.
Poi il testo dellโEsodo elenca tutte le norme che riflettono lโorigine antica della Pasqua, come festa di pastori nomadi e quindi una celebrazione legata a eventi tipici della pastorizia. I nomadi in primavera iniziavano la transumanza, cioรจ i greggi passavano dai pascoli invernali ai pascoli estivi e si mettevano in viaggio nella notte del plenilunio di primavera. Iniziavano il viaggio con un sacrificio propiziatorio, immolando un agnello perchรฉ il viaggio andasse bene. Tutto questo รจ entrato poi nella Pasqua che Israele celebra dal momento in cui esce dallโEgitto. La vittima deve avere delle peculiaritร : deve essere un agnello o un capretto, maschio, in quanto nella mentalitร biblica le femmine non sono abilitate al culto. Deve essere inoltre senza difetti, nato nellโanno, primogenito, e soprattutto deve essere separato, messo a parte fino al 14 del mese perchรฉ appartiene al Signore.
Quindi lโagnello รจ il cuore della Pasqua ebraica.
Leggendo i testi evangelici relativi alla Cena del Signore vediamo che non si fa alcuna menzione dellโagnello. Lโagnello scompare del tutto. Eโ un segno della discontinuitร fra lโuna e lโaltra Pasqua: lโagnello scompare perchรฉ รจ sostituito da una persona, il Signore, che nel vangelo di Giovanni viene infatti chiamato โlโAgnello di Dioโ.
Cโรจ inoltre il rito del sangue che ricorda il gesto che i pastori compivano per tenere lontano lo sterminatore, quellโangelo malefico che avrebbe disturbato il viaggio dei pastori e che veniva tenuto lontano offrendogli il sangue dellโanimale offerto in sacrificio. Gli altri elementi che vengono elencati (mangiare lโagnello di notte, coi fianchi cinti, cotto al fuoco, con pane non lievitato, erbe amare cioรจ non coltivate, senza fare avanzare la carne fino al giorno successivo, il bastone in mano, i sandali ai piedi) sono il segno che si sta per partire, che richiamano la festa dei pastori nomadi. Il testo dellโEsodo cambia lievemente il significato, perchรฉ qui non sono piรน pastori nomadi, ma sono gli Israeliti che stanno uscendo dalla terra promessa.
Il testo dellโEsodo ci aiuta anche a capire il senso del termine Pasqua: Pasqua in ebraico si dice Pesach e il libro dellโEsodo utilizza questo termine insieme al verbo Pasach che significa โzoppicareโ o โsaltellareโ, ma qui inteso nel senso di โsaltareโ โpassare oltreโ: il Signore vede il sangue e passa oltre le case degli Israeliti; dunque la etimologia di Pesach viene da questo significato di โpassare oltreโ, risparmiare le case degli Israeliti, senza distruggerle. Il termine italiano Pasqua, non viene perรฒ da questa parola ebraica, ma dallโaramaico Pasca che poi passa al greco e latino con la stessa sonoritร .
Quindi anche nella nostra Pasqua in cui la Eucarestia diventa centrale, cโรจ dietro una ereditร che deriva dallโAntico Testamento.
NellโAntico Testamento si parla 7 volte della celebrazione della Pasqua, in 7 passi diversi:
- La 1ยฐ Pasqua raccontata nellโAntico Testamento รจ proprio quella raccontata nel libro dellโEsodo, la Pasqua iniziale, la prima che Israele celebra al momento della uscita dallโEgitto, quindi ricorda la libertร , la liberazione.
- La 2ยฐ Pasqua la troviamo nel libro dei Numeri, dove viene raccontata la Pasqua che gli Israeliti celebrano nel deserto un anno dopo la partenza dallโEgitto, arrivati ai piedi del Sinai dove ricevono il dono della Legge, dopo il quale celebrano questa seconda Pasqua. Quindi questa Pasqua ricorda lโaltro evento fondamentale della vita di Israele che รจ il dono della Legge.
- La 3ยฐPasqua la troviamo nel Libro di Giosuรจ: Israele ha passato 40 anni nel deserto, finalmente รจ arrivato alla terra promessa, ha passato il Giordano e inizia a entrare nella terra promessa: in questo momento celebra la sua terza Pasqua: In realtร sono passati quaranta anni, ma รจ la terza Pasqua di cui la Bibbia ci racconta.
- La 4ยฐ Pasqua รจ raccontata nel secondo libro delle Cronache dove si racconta ciรฒ che fece il re Ezechia intorno al 721 a.C, anno in cui gli Assiri invadono il regno del nord di Israele e lo distruggono e deportano in Assiria tutta la popolazione del nord. Rimane solo il regno di Gerusalemme con il re Ezechia che coglie lโoccasione per una riforma religiosa che segnรฒ Israele. Come centro di questa riforma religiosa profonda si celebra la Pasqua: รจ una riforma di carattere monoteista, di fedeltร al Signore, tutto questo sigillato dalla celebrazione della Pasqua.
- La 5ยฐ Pasqua: nel secondo libro dei Re cโรจ unโaltra profonda riforma religiosa operata da Giosia che sigilla tutto questo con una nuova celebrazione della Pasqua.
- La 6ยฐ Pasqua dellโAntico Testamento รจ nel libro di Esdra: Israele รจ stato in esilio, รจ tornato dallโesilio e verso il 398 Esdra, un sacerdote, fa unโulteriore riforma religiosa che poi dร vita allโEbraismo di oggi. Anche lui sigilla tale riforma con la celebrazione della Pasqua.
Tutto questo ci mostra come ogni celebrazione della Pasqua corrisponde a un momento importante della storia di Israele.
Eโ un poโ come se vedessimo lโEucarestia come il ritmo della nostra storia.
- La 7ยฐ Pasqua lโAntico Testamento non la racconta ma lโannunzia: รจ la Pasqua che ancora deve essere celebrata, avviene nel libro del profeta Ezechiele e nel libro della Sapienza. Il profeta Ezechiele immagina come sarร la Gerusalemme futura in una visione ideale e descrive come sarร la Pasqua di un futuro che non รจ stato ancora scritto.
Dunque alla luce di questa 7ยฐ Pasqua, ogni Pasqua che noi celebriamo รจ in qualche modo lโanticipo di una Pasqua che ancora non cโรจ, รจ una profezia del futuro.
Applicando questo schema alla Eucarestia: questa รจ da un lato la nostra storia, รจ legata a eventi fondamentali della nostra storia, ma allo stesso tempo รจ profezia del futuro. Ogni eucarestia che celebriamo รจ immagine di qualcosa che ancora deve accadere.
Questa sequenza di Pasque dellโAntico Testamento ci mostra come ogni Pasqua sia un modello ideale degli atti di liberazione e salvezza che Dio ha compiuto nella Scrittura, un segno che accompagna gli eventi piรน importanti della storia di Israele. Ogni Pasqua rappresenta qualcosa che Dio ha fatto per noi. Cosรฌ ogni Eucarestia rappresenta qualcosa che Dio ha fatto per noi e che farร ancora per noi.
Questo รจ importante per capire che la Pasqua e la Eucarestia non sono un rito chiuso in se stesso senza una dinamica interna, da fare secondo determinati schemi. Al contrario sono qualcosa di dinamico come la storia, ogni Pasqua รจ legata a un evento della storia che lo fa crescere e ne prepara un altro, aprendo a un futuro ancora non scritto.
Si puรฒ capire come mai nella tradizione ebraica la Pasqua sia qualcosa che avviene ogni giorno per me, per noi.
Testo dellโebraismo antico, scritto da un rabbino (Rabbi Gamaliel) maestro di San Paolo: รจ quel rabbino che quando gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, vengono arrestati nel tempio, si alza e dice di lasciarli stare perchรฉ se questa cosa fosse venuta dagli uomini sarebbe morta da sรฉ, se fosse venuta da Dio nessuno sarebbe riuscito a fermarli.
Nel suo scritto ci dice che celebrare la Pasqua e celebrare lโEucarestia, significa considerare se stessi come usciti dal paese dโEgitto.
VEDIAMO ORA QUALE ร IL SENSO DELLA PASQUA DI ISRAELE E QUALI SONO GLI ASPETTI DI QUESTA CHE ILLUMINANO LA PASQUA CRISTIANA E QUINDI LA NOSTRA EUCARESTIA.
Vediamo che quello che adesso diremo della Pasqua ebraica รจ vero anche per la nostra celebrazione eucaristica.
Un versetto del libro dellโEsodo cap. 12: โNotte e veglia fu questa del Signore per farli uscire dal paese dโEgitto. Questa sarร una notte di veglia in onore del Signore โ. Eโ un versetto che lega la Pasqua alla notte di veglia che gli Israeliti celebrano in onore del Signore.
Per capire meglio il senso della Pasqua si deve ricorrere a un altro testo della tradizione ebraica antica, che รจ tratto dalla tradizione giudaica che si chiama Targum. โTargumโ รจ una parola aramaica che significa โtraduzioneโ, e con questa si intende la traduzione della Bibbia ebraica in aramaico, questo perchรฉ tornati dallโesilio babilonese gli ebrei smettono di parlare ebraico e iniziano a parlare lโaramaico. Al tempo di Gesรน, nessuno parlava piรน lโebraico, ma lโaramaico, che era appunto anche la lingua parlata da Gesรน. Quindi si cominciรฒ a tradurre la Bibbia in aramaico per renderla comprensibile. Abbiamo 3 grandi traduzioni risalenti al III-IV secolo d.C. che in realtร riflettono il modo con cui la Bibbia era letta e tradotta allโepoca di Gesรน. Il Targum รจ una traduzione molto peculiare, estremamente libera. Il targumista non si limitava a tradurre, ma parafrasava e commentava, mentre noi siamo molto fedeli quando si traduce. Il testo che don Luca ci ha riportato negli appunti รจ il Targum di Esodo 12, 42, cioรจ su un solo versetto il targumista scrive mezza pagina e riflette su quali sono le notti di Israele segnate dalla salvezza di Dio. Dunque la Pasqua diventa in sรฉ la sintesi di tutte le notti piรน importanti della storia di Israele. Dunque la notte della Pasqua racchiude in sรฉ lโintera storia del mondo, dalla notte della Creazione alla notte della fine del mondo. Intorno alla Pasqua ruota una intera storia del popolo di Israele e della intera umanitร .
Dunque la Pasqua, quella ebraica ma anche quella cristiana, non รจ legata a una idea astratta di Dio, ma a una storia di salvezza; senza questa storia non cโรจ la Pasqua. La Pasqua รจ ricordo simbolico di tutte le notti in cui Dio รจ intervenuto per salvare il suo popolo.
VEDIAMO IN DETTAGLIO QUESTE NOTTI DEL TARGUM:
- La 1ยฐ notte รจ la notte in cui Dio ha creato il mondo. Lo crea dal buio, infatti la prima cosa che fa: โSia la Luceโ. Dunque la Pasqua รจ anche ricordo della Creazione. Non รจ un caso che i testi profetici come Isaia, descrivano la Pasqua, il ritorno dallโesilio, il nuovo esodo, come una nuova Creazione. Quindi la Pasqua รจ anche storia della nuova Creazione, cโรจ un legame fra Pasqua e Creazione e questo lo viviamo anche noi cristiani: nella notte di Pasqua celebriamo la Veglia pasquale e la prima lettura รจ Genesi 1, la Creazione del mondo, la 1ยฐ notte. Come inizia la Veglia pasquale? Al buio, con la celebrazione della Luce. Cโรจ dunque anche per noi un legame stretto fra Pasqua e Creazione: la nuova vita, la nuova luce, la luce che splende nelle tenebre. E lโeucarestia รจ il segno di un mondo rinnovato. Dunque legame fra Creazione-Pasqua e Eucarestia, vero per gli ebrei ma anche per noi cristiani. In fondo รจ la dimensione creazionale di ogni eucarestia: sono gli elementi del Creato che vengono offerti a Dio perchรฉ li faccia nuovi. Questo รจ un primo significato della Pasqua di Israele che si riflette sulla nostra Pasqua e sulla nostra Eucarestia.
- La 2ยฐ notte: รจ la notte in cui Dio chiede ad Abramo di sacrificare il figlio Isacco (โesce e guarda le stelleโฆโ). Isacco partecipa volontariamente al sacrificio e diventa lui stesso la vittima sacrificale finchรจ non viene sostituito dallโagnello che Abramo trova nel cespuglio. Quindi il secondo significato della Pasqua รจ la Pasqua come sacrificio. Pensando di nuovo alla Veglia Pasquale: la seconda lettura รจ Genesi 22, proprio questa. Praticamente seguiamo ancora lo schema dellโantico Targum ebraico nel leggere le letture della notte di Pasqua, nella I-II-III lettura (Genesi 1-Genesi 22- Esodo 12, Esodo 14 nel caso della Pasqua). Cosa indica nel mondo ebraico il sacrificio? Perchรฉ si sacrifica un agnello? Per due ragioni: il sacrificio e il sangue del sacrificio ha intanto un valore espiatorio, serve a ottenere il perdono della divinitร , si ammazza un animale come sostituzione della vittima umana che meriterebbe la morte. E poi cโรจ un valore di comunione: con quella vittima bruciata, olocausto (=tutto bruciato), la vittima viene portata nel mondo divino, viene assunta al mondo divino. Quindi si sacrifica lโagnello per ottenere il perdono e la comunione con Dio. Questa idea di sacrificio passa nella Pasqua cristiana e di riflesso in ogni celebrazione eucaristica. La seconda lettura del giorno di Pasqua รจ I Corinzi, 5-7 โCristo nostra Pasqua รจ stato immolatoโ, cioรจ di Cristo si dice quello che si diceva dellโagnello nellโAntico Testamento. E cosa avviene con questo sacrificio di Cristo? Le due cose che nellโAntico Testamento si pensava avvenissero con il sangue dellโagnello, cioรจ IL PERDONO E LA COMUNIONE CON DIO. La morte di Cristo crea il perdono dei peccati, questa volta definitivo e permanente, non piรน legato alla ripetizione del sacrificio, e la comunione con Dio anche questa permanente perchรฉ Cristo muore una volta per tutte. Quindi la Pasqua ha anche un valore sacrificale, quella ebraica e a maggior ragione quella cristiana. Quindi la radice ebraica della Pasqua cristiana รจ molto profonda.
- La 3ยฐ Pasqua รจ quella dellโEsodo dallโEgitto: la Pasqua come ricordo della liberazione dallโEgitto. Non a caso la terza lettura della notte di Pasqua รจ il capitolo 14 dellโEsodo, il passaggio del mare. La Pasqua ha anche questa dimensione sociale, รจ festa di un popolo schiavo che diventa libero. Non รจ da intendersi come schiavitรน del peccato, ma di schiavi veri, di un popolo che opprime un altro popolo. Eโ importante non alterare questo aspetto perchรฉ altrimenti si perde la dimensione sociale della Pasqua; la Pasqua esige la libertร , per cui finchรจ ci sarร un popolo schiavo di un altro non ci sarร mai una vera Pasqua. Allo stesso modo lโEucarestia presuppone uomini e donne liberi, non si puรฒ celebrare lโEucarestia e mantenere un altro in una situazione di schiavitรน. Pertanto se si celebra la messa ma stiamo con i governi piรน oppressivi, si odiano i migranti ecc, รจ una messa che non ha alcun senso o valore, anzi diventa un insulto a quello che il Signore ha inteso fare per liberare un popolo.
- La 4ยฐ notte pasquale di cui parla il Targum sarร quando il mondo, giunto alla fine, verrร dissolto, ovvero in ogni Pasqua che Israele celebra cโรจ lโanticipo della salvezza futura. La Pasqua ha anche il valore profetico, quindi รจ anche il legame con la salvezza futura. Celebrare la Pasqua significa anticipare la salvezza futura. E cosรฌ anche la Pasqua cristiana, in ogni Eucarestia, รจ anticipo della salvezza futura del mondo intero. Gli ebrei ci aiutano e ci ricordano che quando celebrano la Pasqua, dopo averla celebrata vanno a letto e prima di salutarsi dicono โLโanno prossimo a Gerusalemmeโ, nel senso che questโanno siamo qua come schiavi, anno prossimo saremo liberi in terra di Israele; ogni Pasqua รจ lโanticipo della speranza della salvezza futura.
La Pasqua ebraica ha inoltre una profonda dimensione familiare: la Pasqua รจ festa di una comunitร , ma ancora oggi non si celebra in Sinagoga ma in famiglia e il celebrante รจ il padre, il capo famiglia. Questa dimensione noi cristiani lโabbiamo persa, sempre meno spesso celebriamo la Pasqua a casa (โNatale con i tuoi, Pasqua con chi vuoiโฆโ al contrario di come dovrebbe essere). La Pasqua dovrebbe essere una festa della famiglia ed รจ unโidea profondamente ebraica sentirla come il centro della vita della famiglia e dellโanno.
Di fronte a questi testi dellโAntico Testamento che abbiamo analizzato per capire le radici della nostra Pasqua, il Cristiano รจ sottoposto a una doppia tentazione:
- da un lato minimizzare i testi dellโAntico Testamento, fino al punto di dire che non ci interessano ed รจ una tentazione che la Chiesa ha sempre avuto. Oppure lo leggiamo in maniera allegorica, quindi la Pasqua ebraica come allegoria, simbolo della Pasqua di Cristo.
- Lโaltra tentazione รจ lโopposto della prima, cioรจ quella di pensare di essere โebrei cristianiโ e trasferire senza alcun criterio i segni della Pasqua ebraica allโinterno di quella cristiana. Come sempre la veritร sta nel mezzo e bisogna avere una idea chiara dei rapporti fra Antico e Nuovo Testamento e fra Pasqua ebraica e cristiana, senza chiusure da un lato o aperture acritiche dallโaltro.
Il rapporto fra la Pasqua ebraica e lโEucarestia รจ un rapporto che ha un doppio criterio: da un lato cโรจ una forte continuitร come abbiamo visto, dallโaltra cโรจ una forte discontinuitร : la Pasqua cristiana non รจ piรน lโuccisione di un agnello, lโagnello sparisce; non cโรจ piรน lโimmolazione di un sacrificio, ma cโรจ il Signore che รจ lโAgnello di Dio, che รจ la discriminante vera.
Cโรจ un punto in comune importante che รจ quello del MEMORIALE da cui siamo partiti: sia per gli ebrei che per i cristiani la Pasqua รจ attualizzazione della salvezza di Dio, quella dallโEgitto per Israele, quella dellโintero mondo ancora per Israele, ma quella causata da Cristo per i cristiani.
Cโรจ una dimensione di ricordo e attualizzazione di un evento di salvezza.
E cโรจ anche una dimensione di attesa: per gli Ebrei la Pasqua รจ lโattesa della venuta del Messia, per i Cristiani รจ lโattesa del suo ritorno, della salvezza definitiva che Cristo verrร a portare.
RITO DELLA PASQUA EBRAICA
Si celebra in famiglia e il rito lo celebra il capo famiglia. Il rito รจ rimasto praticamente uguale ai tempi di Gesรน.
- La celebrazione pasquale si apre con la benedizione pronunziata sulla prima coppa di vino in segno di gioia, una benedizione che apre la sera della libertร .
- Ci si lavano le mani (momento importante: in quel momento, allโinizio della celebrazione dellโultima Cena del Signore, secondo il Vangelo di Giovanni, Gesรน si toglie le vesti, si mette un asciugamano e lava i piedi ai discepoli ed รจ questo che li sconvolge; se avesse lavato loro le mani rientrava nel rito, invece modifica radicalmente il gesto che apre la Pasqua di Israele).
- Dopo si assaggia un poโ di sedano intinto o nellโaceto o nel limone o nellโacqua salata, a seconda delle usanze locali. Questo ricorda lโamarezza dellโesilio, della schiavitรน.
- Dopo cโรจ il rito del pane azimo: viene portato in tavola il pane azimo, una parte di esso viene nascosto sotto la tovaglia per essere cercato dai bambini, che hanno un ruolo importante nella cena pasquale. A fine della cena i bambini dovranno cercare il pane azimo avanzato e sarร lโultima cosa che si puรฒ mangiare prima di chiudere la cena.
- Dopo aver benedetto il pane, (e la benedizione del pane ci ricorda la nostra eucarestia) cโรจ proprio il rito dellโHaggadah vera e propria: siamo a cena, ancora non si รจ cominciato a mangiare, salvo il vino, il sedano e un poโ di pane, e si leggono i testi biblici relativi allโuscita dallโEgitto e tutto questo รจ introdotto dalle domande dei bambini a cui il padre risponde raccontando la storia. Dunque i bambini sono il motore di tutta la celebrazione. Eโ bello nella nostra messa del giovedรฌ santo coinvolgere in qualche modo i bambini, per conservare questa tradizione che รจ molto biblica.
- Dopo aver letto le letture si beve la seconda coppa di vino, di nuovo ci si lava le mani, si pronucia la benedizione sul pane che non รจ stato ancora mangiato e si mangia un poโ di quella salsa tipica fatta con mele grattugiate, noci e fichi e che ricorda la pasta dei mattoni, con cui venivano fatti i mattoni in Egitto, ancora in ricordo della schiavitรน.
- La cena poi prosegue con stile festoso e dai tempi di Gesรน in poi non viene piรน mangiato lโagnello dopo che il Tempio fu distrutto dai Romani perchรฉ lโagnello per essere mangiato deve essere immolato nel tempio di Gerusalemme. Siccome il Tempio non cโรจ piรน, non si mangia piรน lโagnello da quasi duemila anni.
- Poi si mangia ancora il pane azimo, si benedice e si beve la terza coppa di vino e
- alla fine della celebrazione si canta il grande Hallel pasquale, i salmi dal 113 al 118
- Poi รจ tradizione che la cena ebraica termini con canti che fanno i bambini fra cui quello molto famoso โAlla fiera dellโest, per due soldi un capretto mio padre comprรฒโฆโ.
Il capretto รจ il popolo di Israele oppresso da popoli sempre piรน fortiโฆma infine lโAngelo della morte fa giustizia di tutti i nemici di Israele e salva il capretto.
I bambini attraverso i canti imparano i fondamenti della loro fede.
Parrocchia Santi Fiorentini 30 ottobre 2019