โFiumi dโacqua viva sgorgheranno dal costato di Cristoโ : con queste parole Don Leonardo Diaco ci introduce alla liturgia della โFesta del battesimo del Signore, Gesรน Cristoโ che si osserverร domenica 12 gennaio 2025.
Trascrizione, non rivista, del video:
Fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal Cristo, dal costato di Cristo. Quel costato trafitto รจ aperto per amore, per accogliere in sรฉ le ferite e le sofferenze dell’umanitร e per cogliere fino in fondo i misteri del Signore.
Per rispondere a quella domanda, la stessa domanda che le folle che seguono il Battista pongono: “Chi รจ Gesรน? Sei tu Gesรน? Dobbiamo aspettarne un altro? Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio?”, non possiamo che metterci nell’atteggiamento della nostra miseria, della nostra fragilitร . Chi pretende di aver giร raggiunto la veritร rischia di essere sommerso nella menzogna.
Perchรฉ Gesรน si fa battezzare? Qual รจ il motivo per cui Gesรน entra in quel corso d’acqua che bagna ogni pagina, ogni giorno, ogni passaggio della storia della salvezza, che รจ il Giordano? Per rendersi solidale con gli uomini, per condividere il peccato e la miseria dell’umanitร , per scendere nell’abisso di un’umanitร che attende di essere redenta e riscattata.
Entrando in quel fiume, Gesรน risana. Ci entra da anonimo: si mette in fila, non da confuso, non da indistinto, ma da anonimo in mezzo agli altri, perchรฉ gli altri possano consegnargli la loro polvere, la loro miseria, ed essere rialzati. ร lo Spirito che il Signore, attraverso la sua vita, invia alla storia e al mondo per rinnovare la faccia della terra.
E allora ci troviamo lungo un corso d’acqua, ai piedi di una cascata della Tigna. Quell’acqua รจ simbolo nella Scrittura. Cosรฌ come i luoghi โ il fiume, i monti, la riva del mare, il deserto โ diventano non solo luoghi geografici descrittivi e narrativi, ma luoghi esistenziali.
Quell’acqua del Giordano attraversa ancora oggi luoghi martoriati dalla guerra. Ha assistito ai due Testamenti, bagna da nord a sud la terra di Gesรน e separa il passaggio dalla terra della schiavitรน al cammino di Giosuรจ che, aggiungendo al Giordano, intravede la Terra Promessa. ร il luogo dove il Battista si colloca, a Betania, per indicare questo passaggio: un battesimo, dice lui, di conversione, di penitenza, che indica, che apre, che prospetta, che traccia una traiettoria per indicare il Cristo, il Figlio di Dio.
Questo fiume, che nasce dai monti dell’Ebron e giunge fino a valle, attraversa il mare di Galilea, quel mare pescoso perchรฉ il fiume entra ed esce. Al contrario, il Mar Morto, che riceve solo acqua, diventa un luogo di morte. Anche qui cโรจ un profondo significato spirituale: siamo capaci di generare vita quando siamo disposti ad accogliere il Signore che viene e a portarlo agli altri.
“Consolate, consolate il mio popolo.” Ascolteremo il testo di Isaia al capitolo 40, il libro delle consolazioni. L’attesa del ritorno da Babilonia per Israele fu molto piรน difficile che l’esilio stesso. Era piรน arduo resistere alle tentazioni, alle distrazioni di Babilonia, piuttosto che affrontare la durezza dell’esilio. Anche la ricostruzione fu faticosa.
Il profeta indica di tracciare una via nel deserto. Questa via, che attraversava Babilonia fino al Mare Mediterraneo, diventa un simbolo: la via interiore, l’apertura, la disponibilitร perchรฉ il Signore possa portarci la sua Parola e il suo annuncio. Di fronte a questo annuncio, dobbiamo stare con un atteggiamento di stupore. Lo stupore รจ il profumo di Dio che ci richiama a sรฉ.
Il rischio, di fronte a tanta grazia che il Signore ci offre, รจ rimanere fermi, come quei sacerdoti di Gerusalemme che sapevano dove nasceva Gesรน, sapevano le cose, ma non si smuovevano. Ecco, siamo chiamati ad essere smossi. Lโapostolo a Tito dice: “ร apparsa la grazia di Dio”. Questo amore e questa misericordia del Signore hanno un compito educativo e formativo: risollevarci e aprirci soprattutto alla speranza, come indicato dal Giubileo.
Le folle sono scosse dalla predicazione del Battista e pongono delle domande, come quella che spinge i Magi a mettersi in cammino. Sono domande che abitano anche noi e ci portano a incontrare l’amore misericordioso di Dio. Di fronte alla domanda: “Che cosa dobbiamo fare? Chi รจ Gesรน?”, il Battista risponde: “Non sono io. Viene uno piรน forte di me, al quale non sono degno di sciogliere il legaccio del sandalo.”
Il Battista si considera nemmeno nella dignitร della nuzialitร rispetto alla novitร portata dal Signore. Egli battezzerร in Spirito Santo e fuoco. ร un battesimo di novitร che ci porta a fare luce sulla nostra vita. ร lo Spirito che ci permette di affrontare il buon combattimento della fede, quel fuoco che consuma, illumina, riduce, e ci porta all’essenziale.
Il battesimo raccontato da Luca รจ diverso dagli altri sinottici. Qui cโรจ una dimensione di maternitร dello Spirito e della grazia del cielo. Luca, evangelista della misericordia e della paternitร di Dio, sottolinea lโaspetto della paternitร del cielo. Questo cielo, che si squarcia e si apre, aveva smesso di comunicare con Israele a causa della chiusura dellโascolto. Abbiamo cantato nella Novena di Natale: “Se tu squarciassi i cieli…”
Dal cielo, squarciato, arriva una voce e una colomba. La colomba puรฒ essere vista come simbolo dello Spirito che scende, ma anche del ritorno al nido, alla volontร e alla casa del Padre. La voce dal cielo proclama: “Questi รจ il figlio mio, l’amato: ascoltatelo. In lui ho posto il mio compiacimento.”
Accogliamo questa consolazione non solo come tenerezza, ma come forza che ci rimette in piedi, trasformandoci dal lamento alla danza, dalla polvere alla dignitร . Il battezzato รจ colui che รจ dedicato agli altri. Cosรฌ รจ stato per Gesรน, e cosรฌ possa essere per noi, in questo tempo natalizio che volge al termine e nel tempo ordinario che รจ alle porte.
Buona festa e solennitร del Battesimo del Signore a tutti.