Il commento alle letture di domenica 7 Luglio 2019 a cura di Don Joseph Ndoum.
Rallegratevi perchรฉ i vostri nomi sono giร scritti nei cieli
Domenica scorsa abbiamo ascoltato Gesรน che rispondeva a chi lo voleva seguire e chiamava altri a stare con lui. Oggi lo contempliamo mentre manda coloro che gli hanno risposto a preparare il suo arrivo in altri luoghi. Chi ha accettato di stare con lui accetta pure di allontanarsi da lui per aiutare altri ad accoglierlo. A chi lo voleva seguire o accettava la sua chiamata egli raccomandava di non desiderare nullโaltro che lui. Ora, quando li manda, dice ancora che devono essere liberi da qualunque desiderio, sia di ricchezza, che di comoditร e di considerazione da parte degli uomini. Il compito che egli affida loro รจ nuovo: lo devono realizzare in comunione, a due a due, in modo da esercitarlo impegnati ad amarsi lโun lโaltro, offrendo cosรฌ la Parola di Dio contemporaneamente alle orecchie e agli occhi di chi li incontrerร .
Lโobbedienza a Gesรน poi deve cominciare con la preghiera e svolgersi in preghiera. Il Signore esorta infatti i discepoli a pregare il Padre di inviare anche altri per svolgere lo stesso loro lavoro. In questo modo in essi rimane viva la coscienza di essere non protagonisti, bensรฌ solo collaboratori di Dio; e non prenderร spazio nel loro cuore nessuna forma nรฉ di gelosia nรฉ di invidia verso chi venisse mandato ancora a lavorare nel Regno del Signore. La preghiera li terrร inoltre costantemente attenti alla propria vita interiore, per essere in rapporto con il Padre e dare il primato sempre a lui. La preghiera li aiuterร anche a non scoraggiarsi e nemmeno spaventarsi qualora incontrassero difficoltร . Questa infatti รจ la seconda cosa che Gesรน dice loro: saranno โcome agnelli in mezzo a lupiโ. Non si aspetteranno successi immediati, anzi saranno pronti a dare testimonianza a Gesรน crocifisso. Se apparirร allโorizzonte la croce, non si ritireranno dal loro compito, ma lo continueranno con fede, sapendo che รจ Dio che dร la vita ed รจ lui che salva gli uomini dalla condanna. โCome agnelli in mezzo a lupiโ: questโespressione prepara gli apostoli, e prepara noi, a ubbidire a Dio senza minimamente pensare a chiedere consiglio agli uomini su come si deve ubbidirgli. Serviamo gli uomini annunciando Gesรน, e Gesรน crocifisso, come ci testimonia San Paolo. Questo รจ un annuncio che agli uomini talora non piace, li scuote e li fa reagire anche con violenza. Noi annunceremo Gesรน con veritร e pazienza, e con la libertร di chi รจ pronto a soffrire senza resistere ad eventuali opposizioni.
Il Signore dร altre indicazioni ai predicatori del vangelo: dovranno essere poveri, e non sognare ricchezze: la Parola di Dio ha in se stessa la forza e la veritร per donare vita a quanti lโascoltano. Ciรฒ che il mondo apprezza diviene impedimento allโaccoglienza del vangelo, o lo fa ritenere qualcosa di umano: alla prima difficoltร sarร rifiutato o annacquato.
Finalmente Gesรน dice qual รจ il compito dei suoi inviati: rivolgeranno la parola a chi incontrano, una Parola che sia quella di Dio. โPrima dite: Pace a voiโ, dice Gesรน. โPace a voiโ รจ lo stesso saluto con cui lui, risorto, incontrerร gli stessi apostoli. Ma non รจ solo un saluto: potremmo dire che รจ il riassunto di tutto quello che essi dovranno comunicare. Comunicheranno lโamore di Dio, con le parole sรฌ, ma anche con lโattenzione e la cura agli ammalati e a quanti soffrono. Il loro compito รจ realizzazione delle profezie, anche di quella che oggi abbiamo ascoltato da Isaia: รจ un compito di amore in tutte le dimensioni, รจ portare Dio a contatto con gli uomini per donare loro vita e gioia in abbondanza. Per questo essi devono essere staccati da se stessi, noncuranti persino della propria soddisfazione, perchรฉ lโamore del Padre รจ sempre gratuito, libero, santo.
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Noi stiamo attenti a quanto Gesรน dice ai settantadue discepoli, perchรฉ questa esortazione sarร patrimonio di tutta la Chiesa, e noi tutti, membra del Corpo di Cristo, partecipiamo, in gradi e modi diversi, allo stesso ministero. Tutti siamo incaricati di rendere vero ed attuale, a parole e in opere, il saluto โPace a voiโ! La Chiesa non si diffonde e non si sviluppa per lโopera dei soli apostoli, dei vescovi e sacerdoti, ma per la testimonianza di tutti i cristiani. Tutti ascoltiamo perciรฒ con attenzione anche questo insegnamento del Signore.
Gli inviati poi tornano a consegnare a Gesรน quanto hanno compiuto in parole ed in opere. Gesรน apprezza il loro operato, ma vuole che essi non siano contenti di quanto hanno fatto. Aveva giร detto infatti che chi lavora allโaratro non deve volgersi indietro. Per questo dice loro: unico motivo di gioia e soddisfazione per voi รจ che siete amati dal Padre anche voi, e non solo coloro cui voi avete portato il suo amore. E voi siete amati dal Padre anche qualora tutto il vostro lavoro fosse svolto invano, anche non ci fosse stato nessuno che ha accolto il vostro annuncio per essere salvato.