Un appello alla speranza per i poveri della terra
Il profeta Amos, nella prima lettura, annuncia il tema della liturgia della parola di questa domenica. Al centro sta il destino del povero e del ricco. Dio, fin dallโinizio, si prende cura del povero. Di questโinsegnamento, se ne fa anche portavoce lโautore del salmo responsoriale, di cui possiamo leggere: โIl Signore rende giustizia agli oppressi, dร il pane agli affamatiโฆ Egli sostiene lโorfano e la vedovaโ. Questo salmo 145 (146) si conclude con una grande professione di fede: โIl Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, per ogni generazioneโ.
Il regno di Dio sembra coincidere qui col suo intervento efficace per rendere giustizia, cioรจ per liberare e salvare quelli che sono nel bisogno, i poveri. โฆ Sullo sfondo di questi insegnamenti si colloca anche la parabola di Gesรน che siamo soliti chiamare la parabola del povero Lazzaro e del ricco Epulone.
Il povero ha un nome comune nellโebraismo, che significa โDio aiutaโ, โYahwe viene in soccorsoโ. Secondo la concezione semitica, il nome esprime la realtร profonda della persona, riassume la sua storia. Il ricco non ha nome, perchรฉ non ha storia o ha costruito la sua storia sul vuoto. Ha perso le vere ragioni del vivere. Ha smarrito o sostituito il suo nome con un altro: โepuloneโ. Epulone non รจ un nome di persona, ma un aggettivo latino, che significa โmangioneโ, gaudente, festaiolo, uno sempre intento a banchettare. Lui fa cosรฌ, e i suoi cinque fratelli fanno altrettanto. La ricchezza lo chiude nellโegoismo o, meglio, nel piacere egoistico, e lo stacca dagli altri.
Impegnato a contemplare il piatto ricolmo, non riesce piรน a vedere il povero, morto di fame e pieno di piaghe, che sta alla sua porta. I cani (che vanno a leccare le piaghe di Lazzaro) vedono meglio di lui.
Alla morte di Lazzaro e del ricco, si compie il capovolgimento. Lazzaro si trova felice in grembo ad Abramo (in paradiso); il ricco invece รจ allโinferno, nel fuoco, nella sete, nel tormento. Il ricco si รจ accorto finalmente che Lazzaro esiste, e che รจ diventato importante. Si rivolge ad Abramo chiedendo che mandi Lazzaro a portargli il ristoro di una goccia di acqua. La risposta di Abramo รจ negativa: La situazione รจ ormai irreversibile. Tra i due mondi, cโรจ un โgrande abissoโ insuperabile.
Si potrebbe dire che quellโabisso invisibile che separava sulla terra il ricco dal povero, ora divide la loro rispettiva condizione nellโaldilร . Lโinferno, ora, non รจ altro che la โconsacrazioneโ di questo stato di separazione da Dio e di lontananza dai suoi amici, i poveri. Il ricco ha capito tutto, ma troppo tardi. Perciรฒ supplica per i fratelli: Lazzaro n on potrebbe tornare in terra per sollecitarli a cambiare vita? La risposta di Abramo รจ breve e radicale: โHanno Mosรจ e i profeti; ascoltino loroโ. Lโespressione โMosรจ e i profetiโ designa la Bibbia nella sua interezza, la parola di Dio. In modo concreto, la parabola di questa domenica ci ammonisce severamente che la sorte dellโuomo si gioca oggi, quaggiรน, e adesso.
Eโ nel presente che viene fissata lโeternitร . La ricchezza toglie spesso la volontร di conversione. Eโ allora ancora valida oggi la parabola del ricco e Lazzaro. Nella nostra civiltร del consumismo, il mondo รจ piรน che mai pieno di โEpuloniโ, di gaudenti, di sazi indifferenti, di gente che non si occupa certo del cielo, ecc. E non mancano i poveri che stanno bene fuori della porta.
Don Joseph Ndoum