Don Joseph Ndoum โ€“ Commento al Vangelo del 2 Ottobre 2022

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Chi si appoggia a Dio si dร  senza misura

La parola del profeta Abacuc, nella prima lettura (โ€œIl giusto vivrร  per la sua fedeโ€), annuncia il tema della liturgia della parola di questa domenica. Al centro sta la fede. Come Geremia, il suo contemporaneo, Abacuc ( al tempo in cui il popolo dโ€™Israele, sconfitto, era stato deportato in Babilonia, e alcune persone in Palestina vivevano nellโ€™angoscia, vedendo attorno a sรฉ soltanto desolazione e morte), รจ costretto a constatare il trionfo dei malvagi (violenza, liti, rapine e contese), mentre i giusti soccombono.

Egli, con una supplica accorata a Dio, esprime il suo dolore con questa domanda: โ€œFino a quando, Signoreโ€ฆ?โ€ Eโ€™ una domanda che percorre tutta la Bibbia: perchรฉ gli iniqui hanno la meglio e i giusti sono quasi sempre calpestati?, perchรฉ Dio non interviene? cโ€™รจ dunque un Dio giusto?. Il profeta attende una risposta. E il Signore gli risponde con questโ€™ordine: โ€œScrivi la visione e incidila bene sulle tavolette perchรฉ la si legga speditamenteโ€. Lโ€™invito a mettere per scritto la visione profetica fa capire che si tratta di una riposta importantissima e decisiva per il futuro. Questo documento scritto, con valore giuridico e pubblico, costituisce una promessa di speranza e un messaggio di fiducia: a chi vive nella giustizia รจ promessa la salvezza, perchรฉ la sua fede gli otterrร  la protezione del Signore. Lโ€™oracolo trascritto dal profeta Abacuc dice cosรฌ: โ€œEcco, soccombe colui che non ha lโ€™animo retto, mentre il giusto vivrร  per la sua fedeโ€. Colui che non ha lโ€™animo retto coincide con il superbo, lโ€™arrogante e lโ€™empio. Invece il giusto si identifica con colui che si fida di Dio e a lui si affida.

Il brano del vangelo di Luca riprende questo tema della fede per mezzo di un breve dialogo tra Gesรน e i suoi discepoli. Questi in forma di una umile preghiera gli chiedono: โ€œAumenta la nostra fede!โ€. La risposta di Gesรน รจ inquietante: โ€œ Se aveste la fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbeโ€. Se basta una fede grande come un granellino di senapa per questo tipo di miracolo, allora vuol dire che i discepoli di Gesรน non hanno bisogno di un aumento della loro provvista di fede, ma hanno bisogno semplicemente di fede. Non ne hanno affatto. Forse e noi come loro.

Infatti, risulta meno umiliante invocare: โ€œAumenta la nostra fedeโ€, che riconoscere: โ€œNon abbiamo fedeโ€. Non si tratta di aumentare la fede in senso quantitativo, ma di avere una fede autentica, che puรฒ non solo far camminare le piante, ma riesce perfino a far camminare noi stessi. La fede non รจ quindi un possesso, ma una situazione da vivere, faticosamente, giorno per giorno. Eโ€™ un cammino, sempre diverso, da inventare quotidianamente. E quando la fede diventa armatura o saldezza interiore, si puรฒ affrontare serenamente e con coraggio le situazioni piรน difficili della vita. Tuttavia, la fede non ci dispensa dai problemi comuni degli uomini. Ci facilita, perรฒ, la strada, perchรฉ le dร  un senso. Alla parola di Gesรน sullโ€™efficacia della fede, fa seguito una breve parabola circa il rapporto tra il padrone e suo servo.

Gesรน precisa quale deve essere lโ€™atteggiamento del cristiano di fronte a Dio, cioรจ la sua identitร : โ€Siamo servi inutiliโ€. Il cristiano deve una radicale obbedienza a Dio senza accampare diritti e pretese. Nella tradizione biblica, colui che crede in Dio, a partire da Abramo fino ai profeti e alla Madonna, รจ sempre un suo servo umile e fedele.

Don Joseph Ndoum


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