L’amore è l’unica regola che non rispetta nessuna regola
Crea una certa confusione l’affermazione di Gesù: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento». Egli dice chiaramente di non essere venuto ad abolire una virgola della Legge ma, leggendo il Vangelo, vediamo che molto spesso Gesù entra in contrasto con i dottori della Legge e mette in discussione i loro precetti. Bisogna capirsi, allora.
Gesù non si scaglia contro la Legge che Mosè aveva affidato ad Israele ma contro la sua prolifera interpretazione, che aveva portato alla nascita di circa 600 precetti, o regole, tramandati oralmente di generazione in generazione. Questi precetti, molto spesso, non erano altro che tradizioni umane innalzate al rango di legge divina. Gesù, allora, si scaglia contro questa commistione fra la Legge donata da Dio e la legge creata dagli uomini, ritornando così all’essenziale: l’Amore del Padre. Ecco il pieno compimento della Legge.
Tutto quello che viene fatto solo per rispetto dei precetti ma senza amore per Dio e per il prossimo, è vano. È trattare la vita e la fede con i guanti, senza mai sporcarsi le mani. Gesù, invece, chiede di coinvolgerci direttamente, anche sacrificando quelle parti di noi che non ci aiutano a vivere la legge dell’amore. In quest’ottica dobbiamo leggere la richiesta di cavarsi gli occhi e tagliarsi le mani quando diventano motivo di scandalo, ma è singolare la scelta di queste due parti del corpo in particolare. Gli occhi diventano motivo di scandalo quando vedono solo quello che vogliono vedere, quando sono incapaci di vedere il bene o, addirittura, quando vengono chiusi davanti al male. Allo stesso modo le mani diventano motivo di scandalo quando restano in tasca, quando restano chiuse davanti al bisogno di aiuto del prossimo, quando vengono utilizzate per la violenza e non per la tenerezza. È con gli occhi e con le mani che uccidiamo e commettiamo adulterio.
Gesù, infine, aggiunge implicitamente anche la bocca quando ci ricorda di non giurare il falso, anzi di non giurare affatto. Il nostro parlare ci identifica e il linguaggio di un cristiano non può che essere quello dell’amore, della giustizia, della pace. La bocca di un discepolo di Cristo è una bocca che benedice e non maledice, che unisce e non divide, che accoglie e non giudica. «Sia il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».
Nell’elencare alcuni dei comandamenti, Gesù ci sta dicendo di fare attenzione a non trasformare la fede in un insieme sterile di regole che nulla hanno a che vedere con la nostra vita concreta. Pensate a quante confessioni iniziano con: «Padre, non ho fatto nulla di male… non ho ucciso, non ho rubato…», e poi, a ben vedere, è stata uccisa l’unità familiare per motivi di eredità o si sono rubati i sogni dei figli costringendoli ad intraprendere percorsi non conformi alle loro aspirazioni. Si rispettano le regole ma si tradisce l’amore.
Non possiamo fare della nostra vita e della nostra fede solo un insieme di regole da rispettare. In nessun gioco l’unico scopo è quello di imparare le regole. Abbiamo bisogno di regole per capire come si gioca la vita ma poi si diventa grandi quando capiamo che le regole sono strumento e non impedimento.
Allora, anche se la vita ci impone regole che non sono scritte da nessuna parte, ma che sono più rigide di quelle che Dio ha pensato per noi, l’unica regola da rispettare è sempre questa: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. L’amore è l’unica regola che non rispetta nessuna regola. Ma è l’unica regola che, se rispettata, fa della tua vita un’eccezione.
Buon cammino, insieme.
Fonte: il blog di don Ivan
Letture della Domenica
VI Domenica del Tempo Ordinario – ANNO A
Colore liturgico: VERDE
Prima Lettura
A nessuno ha comandato di essere empio.Dal libro del Siracide
Sir 15, 15-20, NV 15, 16-21
Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno;
se hai fiducia in lui, anche tu vivrai.
Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua:
là dove vuoi tendi la tua mano.
Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male:
a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.
Grande infatti è la sapienza del Signore;
forte e potente, egli vede ogni cosa.
I suoi occhi sono su coloro che lo temono,
egli conosce ogni opera degli uomini.
A nessuno ha comandato di essere empio
e a nessuno ha dato il permesso di peccare.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 118 (119)
R. Beato chi cammina nella legge del Signore
Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore. R.
Tu hai promulgato i tuoi precetti
perché siano osservati interamente.
Siano stabili le mie vie
nel custodire i tuoi decreti. R.
Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita,
osserverò la tua parola.
Aprimi gli occhi perché io consideri
le meraviglie della tua legge. R.
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirò sino alla fine.
Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore. R.
Seconda Lettura
Dio ha stabilito una sapienza prima dei secoli per la nostra gloria
Dalla Prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi
1 Cor 2,6-10
Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria.
Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.
Ma, come sta scritto:
«Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano». Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio.
Parola di Dio
Vangelo
Così fu detto agli antichi; ma io vi dico.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 17-37
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».
Parola del Signore.
Forma breve:
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 20-22a.27-28.33-34a.37
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».
Parola del Signore