«Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Sarei curioso di sapere cosa compresero quelli che in quel momento ascoltarono l’invito di Gesù. «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Forse capirono ben poco, ma non è che noi siamo più perspicaci. Se da un lato sappiamo che Gesù sta parlano del dono di sé nell’Eucarestia, dall’altro non abbiamo ancora compreso del tutto cosa vuol dire cibarsi della sua carne.
Mangiare la sua carne significa stabilire un’intima connessione con Gesù, una comunione di vita, un’amicizia profonda, fare nostri i suoi pensieri, i suoi sentimenti, la sua volontà, le sue prospettive per il futuro. Dovremmo chiederci, allora, come viviamo il nostro incontro con Gesù Eucarestia, cioè come partecipiamo a Messa? Per darci una risposta, potrebbe tornarci comodo un paragone: considerando la Messa l’incontro con il nostro migliore Amico, potremmo accostare la Celebrazione eucaristica all’uscita del sabato sera con gli amici.
Normalmente ci si prepara per uscire, scegliendo con cura l’abito e gli accessori. Facciamo così anche per la Messa? Ci prepariamo all’incontro con Gesù presentandoci con la bellezza di un cuore pulito, impreziositi dalle nostre opere buone? Va bene presentare al Signore anche le nostre fragilità e i nostri limiti, perché Lui, da vero amico, è lì per aiutarci. Ma dobbiamo farlo entrare nell’intimità del nostro cuore e non lasciargli vedere solo quell’esteriorità che vantiamo con gli altri.
Perché l’Eucarestia non è mai un premio per i “buoni” ma farmaco per chi ne ha bisogno.
Buon cammino, insieme.
Fonte: il sito di don Ivan Licinio oppure la sua pagina Facebook oppure il canale Telegram