Fra terra e cielo cโรจ lo spazio di una benedizione
Nella solennitร dellโAscensione non celebriamo certamente lโallontanamento del Signore Gesรน dalla nostra vita. Egli stesso ci ha detto che resterร con noi sempre, ยซtutti i giorni, fino alla fine del mondoยป. Tuttavia spesso ci assale il dubbio che Gesรน sia davvero lontano, distante, perchรฉ non riusciamo a capire o a percepire la sua presenza nella nostra vita. Dubitare, perรฒ, non vuol dire non credere ma avere una fede che si interroga, un cuore che non รจ nรฉ sordo nรฉ cieco rispetto a quello che accade attorno. Ecco perchรฉ il dubbio รจ una condizione necessaria, direi essenziale, per la maturazione della fede.
Non dobbiamo aver paura di dubitare ma neanche dobbiamo lasciare che il dubbio prenda il sopravvento nella nostra vita di fede. Il dubbio รจ soltanto lo stimolo iniziale per la ricerca, per lโapprofondimento, per la lettura meditata della Parola, per lโincontro con Gesรน nella preghiera. Vissuto cosรฌ, il dubbio non diventa una fragilitร ma, come ci ricorda San Tommaso, unโoccasione per toccare ed entrare nel mistero di Dio.
ร bello pensare che Gesรน, prima di lasciare la terra, non aspetti che i suoi discepoli siano perfetti e pronti alla missione che desidera affidargli. Si fida di quegli undici uomini impauriti e confusi, ma profondamente innamorati di Lui. ร proprio a questi uomini che dubitano, alla nostra fragilitร , che il Maestro affida lโannuncio del Vangelo. Con un atto di enorme fiducia, Gesรน crede in noi piรน di quanto noi crediamo in noi stessi. Ci spinge a pensare in grande, a guardare lontano.
Cโรจ un principio pedagogico importante dietro lโascensione del Signore: quello della responsabilitร . Gesรน lascia andare i discepoli perchรฉ ora possano camminare con le loro gambe e mettere in pratica quanto gli ha insegnato. ร lo stesso principio dei genitori che, ad un certo punto della loro missione educatrice, devono lasciare andare i figli, fidandosi di quello che hanno insegnato loro. ร in questo frangente, quello del distacco, che si inizia ad esercitare la responsabilitร che, letteralmente, vuol dire essere capaci di una risposta. Non รจ piรน il Maestro, non sono piรน i genitori a rispondere per noi e di noi ma siamo noi stessi che rispondiamo delle nostre azioni e delle nostre scelte. La nostra รจ una societร che non sempre educa alla responsabilitร . Invochiamo spesso la responsabilitร degli altri ma non sempre siamo altrettanto maturi da esercitare le nostre responsabilitร verso Dio, noi stessi e il prossimo con tutto quello che questo comporta.
Cโรจ sempre il rischio di restare con il naso allโinsรน come i discepoli, attendendo dal cielo una risposta o, peggio ancora, che Dio risponda al nostro posto. Sono le parole degli angeli negli Atti degli Apostoli, a dare la chiave interpretativa dellโAscensione di Gesรน: ยซUomini di Galilea perchรฉ continuate a guardare il cielo?ยป. Quasi a dire: Sveglia! Non guardate solo il cielo, guardate in terra, guardate la concretezza dellโannuncio. Cristo non mette spazio tra noi e lui ma ascendendo fa spazio allo Spirito e comincia ad abitare ogni cuore, ogni parte della storia.
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Ci sono dei cristiani che vivono con la testa fra le nuvole, non perchรฉ sono distratti ma perchรฉ sembrano vivere in unโaltra dimensione, tutta solo spirituale, distaccati dalla realtร . Il cristiano รจ uno che ha sรฌ lo sguardo verso il cielo ma i piedi per terra. Gesรน, non lascia completamente soli i suoi discepoli: non sarร piรน accanto a loro ma dentro di loro, attraverso il suo Spirito. Lo Spirito ha il compito di ricordargli quanto hanno imparato da Gesรน e di dargli la forza necessaria per metterlo in pratica ma, a questo proposito, cโรจ una cosa interessante da notare nel Vangelo di Luca: il riferimento ai luoghi.
Dove ricevono lo Spirito Santo gli apostoli? In cittร . ยซVoi restate in cittร , finchรฉ non siate rivestiti di potenza dallโaltoยป. Allora lo Spirito non si riceve in un luogo isolato dalla realtร ma nella realtร dei nostri luoghi quotidiani. Siamo chiamati ad essere testimoni nelle nostre famiglie, nei luoghi di lavoro, a scuola, nella societร civile e in tutti quei luoghi che frequentiamo ogni giorno. Il tempio, invece, รจ il luogo della lode a Dio per quanto siamo riusciti a fare con lโaiuto dello Spirito. Il Vangelo di Luca si apre e si chiude nel tempio: inizia con lโannuncio dellโangelo a Zaccaria nel tempio e si conclude con i discepoli che nel tempio lodano colui che era stato annunciato da Giovanni Battista, figlio di Zaccaria. Questo ad indicare, ancora una volta, che non siamo mai soli, che la nostra storia ha un senso solo se la mettiamo nelle mani di Dio. ร di questo che noi siamo testimoni.
Certo, sappiamo quanto รจ difficile annunciare Dio, innanzitutto con la coerenza della nostra vita ma cโรจ un gesto che Gesรน usa per salutare i suoi mentre ascende al cielo e che ci dona ogni forza e consolazione: la benedizione. ร il suo gesto ultimo e definitivo: le sue braccia, non piรน inchiodate, ora sono alte in una benedizione senza parole che raccoglie i discepoli di ogni tempo e che da Betania veglia sul mondo intero.
Cosa abbiamo fatto per meritarcela? Proprio nulla. Il mondo lo ha rifiutato e ucciso e Gesรน lo benedice. Siamo oggetto di un amore senza ragione. Dโaltronde cosa ha comandato Gesรน se non lโamore? Il suo comando per noi oggi รจ: insegnate a tutti lโamore. Insegnategli prima a lasciarsi amare e poi a donare amore. Da qui nascono la conversione e il perdono; qui รจ tutto il Vangelo, qui รจ tutto lโuomo. Se faremo questo tutti i giorni, in tutti i nostri incontri, allora lโAscensione non potrร essere confusa con la memoria di Gesรน che ci lascia ma sarร la festa continua della sua presenza in ogni uomo.
Ci sostenga la Vergine Maria nella nostra testimonianza di vita cosรฌ da colmare ogni distanza tra la terra e il cielo. Lei che รจ stata abitata dallo Spirito, lei che รจ la porta del Cielo, possa essere per noi esempio autentico di fede e, come dice lโautore della Lettera agli Ebrei, aiutarci a mantenere ยซsenza vacillare la professione della nostra speranzaยป.
Fonte: il sito di don Ivan Licinio oppure la sua pagina Facebook oppure il canale Telegram