«Correvano insieme tutti e due».
In questi giorni immediatamente successivi al Natale, la liturgia della Parola ci sta facendo fare dei voli pindarici bellissimi. Natale non può essere scisso da Pasqua perché tutto rientra nel progetto divino. All’inizio e alla fine troviamo una grotta; la prima, quella di Betlemme, la seconda, il sepolcro scavato nella roccia. Entrambi piene della gloria del Dio vivente.
A Natale i pastori, a Pasqua i discepoli ma tutti corrono verso la grotta restando, in un modo o in un altro, stupiti. È in questa corsa che noi possiamo trovare il senso della nostra esistenza. Possiamo scegliere se impiegare il nostro tempo a correre verso la vita eterna o se avviarci lentamente verso la fine, senza alcuna speranza, come la corsa disperata della Maddalena verso Pietro e Giovanni. Una corsa che accomuna tanti uomini e donne nell’accaparrarsi sempre di più: una corsa al potere, al successo, al denaro, alla fama.
Una corsa che ci fa perdere di vista le cose importanti come le parole degli amici. Neanche Giovanni e Pietro ricordano quanto Gesù aveva annunciato loro riguardo la sua morte e resurrezione. La contemplazione del bambino Gesù ci aiuti a meditare la grandezza e l’unicità del dono che abbiamo ricevuto. La nostra vita non sia una corsa e non sia vuota come il sepolcro ma possa essere sempre piena della tenerezza di Dio e della speranza che porta con sé.
Buon cammino, insieme.
Fonte: il sito di don Ivan Licinio oppure la sua pagina Facebook oppure il canale Telegram