«Non sapeva che cosa pensare».
La gente parla di Gesù confondendolo con Giovanni Battista risorto. La voce arriva ad Erode che lo aveva fatto decapitare e gli si gela il sangue nelle vene. È confuso. Ci sono problemi che pensavamo di aver risolto definitivamente ma che invece ritornano e ci fanno più paura di prima.
Per quanto pensiamo di aver messo a tacere la coscienza, questa torna sempre a ricordarci, o a rimproverarci, quello che abbiamo fatto. Perché il male che compiamo è essenzialmente una ferita: per noi che lo facciamo e per chi lo riceve. Una ferita, si sa, deve essere curata bene altrimenti farà sempre infezione e causerà dolore.
Succede lo stesso anche al nostro animo quando abbiamo scelto di non scegliere, senza prenderci la responsabilità della giusta decisione, anche se radicale e dolorosa. Ricucire uno strappo, chiedere scusa, affrontare le conseguenze dei propri errori, non sono decisioni facili ma sono l’unica cura per stare bene, con se stessi e con Dio. San Pio da Pietrelcina, di cui oggi facciamo memoria, lo ricordava ogni volta che confessava: «La pace dello spirito si può mantenere anche in mezzo a tutte le tempeste della vita».
La pace è l’unica risposta al male. Chiediamo perdono a chi abbiamo fatto del male; chiediamo perdono a noi stessi quando abbiamo deluso i nostri talenti; chiediamo perdono al Signore per tutto ciò che la coscienza ci rimprovera.
Buon cammino, insieme.
Fonte: il sito di don Ivan Licinio oppure la sua pagina Facebook oppure il canale Telegram