«Giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia».
Gesù condivide con i Dodici la sua missione di annunciare il Vangelo. Affinché l’annuncio possa portare frutto, detta delle precise condizioni che riguardano anche la sobrietà perché deve essere subito evidente che la Parola annunciata è l’unica ricchezza di chi l’annuncia. Se crediamo in Dio vivendo come lui ci insegna, allora diventiamo segno della sua presenza.
In questo modo possiamo guarire, ridare vita, combattere il male e le sue logiche. Poiché riceviamo gratuitamente da Dio tutto ciò di cui abbiamo davvero bisogno, possiamo prendere le distanze dal superfluo che invece il mondo assolutizza: il denaro, l’immagine o ogni altro bene materiale. Ovviamente anche il discepolo lavora in questo mondo e ha diritto alla sua ricompensa ma sa che il sovrappiù del guadagno non è per l’accumulo ma per il dono.
Non siamo padroni dell’Amore che abbiamo ricevuto e, con l’invito a scuotere la polvere dai piedi, Gesù ci ricorda che non possiamo neanche imporlo. Questo Amore non lo abbiamo cercato noi ma lui ci ha trovato; non noi lo abbiamo sottomesso ma lui ci ha vinto; non lo abbiamo comprato ma ci è stato donato gratuitamente e, perciò, non va mai sciupato ma solo condiviso.
Buon cammino, insieme.
Fonte: il sito di don Ivan Licinio oppure la sua pagina Facebook oppure il canale Telegram