«Quante volte dovrò perdonargli?».
La sfida alla quale ci chiama Gesù è quella di essere capaci di perdono. Nessuno perdona istantaneamente un torto subito, – e neanche è giusto farlo – ma se la vendetta, al primo assaggio, ha un sapore dolce, ben presto diventa sempre più amara fino a diventare una specie di veleno che lentamente ci uccide. La nostra umanità si dimostra nella capacità di essere aperti al perdono, ricevuto o donato, perché Dio perdona a noi nella misura in cui noi perdoniamo agli altri: “rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”.
A volte è davvero difficile farlo, costa tanta fatica, ma perdonare vuol dire concedere una nuova possibilità tanto a noi stessi che a chi viene perdonato. Non c’è nessun buio così tenebroso da cui non si può riemergere verso la luce. E non una volta ogni tanto o solo a determinate condizioni ma «settanta volte sette», cioè sempre. Così come Dio fa con noi.
Buon cammino quaresimale, insieme.
Fonte: il sito di don Ivan Licinio oppure la sua pagina Facebook oppure il canale Telegram