«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli».
No, non ci bastano solo le parole. Ne ascoltiamo tante ma poche ci restano dentro. Abbiamo bisogno di parole credibili, pronunciate da persone che vivono ciò che dicono. La folla è ammirata da Gesù perché, diversamente dagli uomini religiosi del suo tempo, fa ciò che dice. Perciò la sua parola è autorevole, ascoltata e accolta.
Oggi, però, quel «non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli», ci riguarda direttamente: corriamo il rischio di parlare tanto di Lui ma di non farlo entrare davvero nella nostra vita. Gesù intende nascere innanzitutto nel cuore di ogni uomo e accoglierlo è fare la volontà del Padre. Essere abitati dal suo amore significa annunciare il Vangelo attraverso la vita di ogni giorno, nei piccoli passi quotidiani.
Se siamo abitati dall’amore di Dio, la nostra casa resisterà ad ogni tempesta, anche a quelle inattese e più devastanti. Quando la malattia o il fallimento bussano alla nostra porta, allora ci rendiamo conto se la fede ha inciso o meno sulla nostra speranza, se ha nutrito la nostra consapevolezza, se ha cambiato le nostre scelte. Meditiamo la Parola, ancora e ancora, perché affondi nel terreno delle nostre convinzioni e ponga fondamenta ben salde per la nostra vita, per le tante cose che costruiamo e che restano in piedi solo se poggiano su Dio.
Buon cammino di Avvento, insieme.
Fonte: il sito di don Ivan Licinio oppure la sua pagina Facebook oppure il canale Telegram