«Vedi qualcosa?».
La guarigione del cieco di Betsaida che ritroviamo nel Vangelo di oggi, avviene in modo graduale. Gesù dapprima mette della saliva sugli occhi e impone le mani. Il cieco vede già qualcosa, ma ancora confusamente: non distingue chiaramente gli uomini dagli alberi, se non per il fatto che si muovono.
Allora, per una seconda volta, Gesù gli impone le mani sugli occhi e la sua guarigione è totale. Questa gradualità serve per attendere che la fede del cieco cresca per lasciarsi guidare all’incontro con Gesù, il quale permette di vedere «a distanza ogni cosa». Il cieco è l’immagine perfetta di tutti noi.
Nel cammino graduale della nostra vita spirituale passiamo da ciechi totali, incapaci di vedere Dio nella nostra realtà, a ciechi parziali che ancora non comprendono la totalità del Suo amore. È solo l’incontro con Gesù il risorto, vivo e presente in mezzo a noi, che ci apre la mente e soprattutto il cuore alla pienezza della luce. Solo alla luce del Risorto potremo vedere l’amore di Dio che si manifesta nel bisogno di salvezza di ogni uomo. Abbandonata la nostra cecità spirituale potremo comprendere cos’è il regno di Dio e qual è la nostra missione nel mondo.
Buon cammino, insieme.
Fonte: il sito di don Ivan Licinio oppure la sua pagina Facebook oppure il canale Telegram