«Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto».
Il centurione è un uomo buono. Ha costruito la sinagoga del villaggio e, anche se all’epoca venivano considerati una merce, ha a cuore la sorte di un suo servo. Inoltre questo soldato romano, nonostante rappresenti l’invasore, è ben voluto dal popolo tanto che questo intercede per lui presso Gesù.
Tutto questo perché è un uomo umile e la sua umiltà la ricordiamo ogni volta nella Messa quando usiamo le sue stesse parole poco prima di incontrare Gesù Eucarestia: «O Signore non sono degno di partecipare alla tua mensa ma dì soltanto una parola e io sarò salvato». Chi fa il bene viene sempre ricordato.
Chi si fa piccolo diventa un punto di riferimento per una grande comunità. Chi è umile viene esaudito da Dio, come il centurione che conosce il suo limite ma chiede una Parola soltanto a Gesù, neanche per sé ma per il suo servo. Grazie a lui impariamo che non esiste vita che non sia degna di essere visitata da Dio.
Anche noi oggi, nonostante i nostri problemi, potremmo spendere una parola buona con chi ne ha bisogno per dare la possibilità a Dio di visitare quella vita.
Buon cammino, insieme.
Fonte: il sito di don Ivan Licinio oppure la sua pagina Facebook oppure il canale Telegram