don Ivan Licinio – Commento al Vangelo del 13 Marzo 2022

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Continua il nostro cammino quaresimale e cambia anche il paesaggio. Dal deserto passiamo al monte, si comincia a salire verso il Cielo. Ed è esperienza comune che una volta arrivati in alto si veda oltre. Un po’ come fanno i ragazzi su Instagram che fanno swipe up sulla foto e accedono a contenuti extra. In Quaresima siamo chiamati a salire verso l’Alto per vedere oltre il nostro limite, con la fatica di scalare quella paura che blocca le nostre decisioni più difficili. Solo così potremo vedere oltre gli orizzonti ristretti dove abbiamo organizzato e sistemato tutto e tutti secondo i nostri rigidi schemi mentali, e guai se qualcosa o qualcuno non segue la nostra logica! Ma l’Amore segue forse una logica?
Se vogliamo salire in Alto con Gesù, dobbiamo essere capaci di emergere dalle nuvole che ci impediscono di vedere davvero cosa c’è di bello e di vero oltre quello skyline personalizzato che ci siamo creati.

Ma per vedere oltre, per vedere bene davvero, abbiamo bisogno della Luce, della Luce di Dio, che è l’unica capace di raggiungere tutti quegli angoli bui della nostra anima, lì dove abbiamo nascosto le nostre fragilità. La luce della trasfigurazione, a differenza di quella del sole, si può vedere con gli occhi solo se li abbiamo abituati a vedere prima il buio dentro di noi. È allora che facciamo esperienza del calore che la luce del volto di Cristo emana.

«Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». […]

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