«Chi vede me, vede colui che mi ha mandato».
E chi vede noi, cosa vede? Gesù oggi ci insegna che lui è semplicemente trasparenza di qualcosa di più grande. Lui è la luce che illumina e rivela il vero volto dell’Amore. Ogni cristiano che si dice tale, allora, è chiamato ad essere trasparenza di questo Amore, ponte che collega l’umano al divino, strumento per illuminare le tenebre di ogni tipo.
Tutti citano la matita di Santa Teresa di Calcutta, ma pochi si lasciano temperare da Dio, consumare poco a poco dal servizio agli altri. Sì, perché se vogliamo essere davvero discepoli di Gesù, dobbiamo accettare anche di essere temperati, accorciati, smussati. Nelle parole di Gesù «chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato», troviamo la capacità del Maestro di decentrarsi, di anteporre il Padre a se stesso, anche quando questo significa sacrificare la propria vita.
Si tratta di una grande lezione per tutti quelli che pensano di costruire la fede a partire dalle proprie esigenze. Invece dovrebbe essere tutta la nostra vita a lasciarsi interpellare dalle esigenze radicali della fede. Non cadiamo nella tentazione di avere una fede nell’Io ma conserviamo la fede in Dio, nel quale il nostro Io è totalmente compreso e acquista senso autentico.
Buon cammino, insieme.
Fonte: il sito di don Ivan Licinio oppure la sua pagina Facebook oppure il canale Telegram