«Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
Neanche gli apostoli sono immuni dalla logica del calcolo. Chiedono al Maestro in che modo saranno ricompensati per le loro rinunce. Anche noi ci comportiamo così perché fin da piccoli siamo istruiti al “do ut des”: tu dai una cosa a me e io do una cosa a te. Quello che può sembrarci un principio giusto, non può valere con Dio, nei confronti del quale siamo sempre e solo debitori.
Tuttavia la nostra preghiera, tante volte, diventa un mercanteggiare con Lui. Pensiamo di meritare di più da Dio perché siamo migliori degli altri, che ci spetti di più perché ci comportiamo bene. Gesù, invece, ci aiuta a capire che chi decide di seguirlo deve farlo senza condizioni. Chi davvero vuole essere suo discepolo deve farsi ultimo e non cercare i primi posti. Solo facendosi ultimi con gli ultimi si può aspirare ad essere i primi.
Ma i primi di cosa? I primi nel Regno di Dio! Non cerchiamo sempre il nostro interesse ma difendiamo anche ciò che interessa a Dio: i piccoli, i deboli, i diseredati, i poveri e tutti quelli che non interessano a nessuno. Saranno loro ad accoglierci un giorno e a consegnarci il centuplo della nostra eredità: l’amore e la gratitudine eterna di Dio.
Buon cammino, insieme.
Fonte: il sito di don Ivan Licinio oppure la sua pagina Facebook oppure il canale Telegram