La pagina del Vangelo proposta per questa solennità ci presenta l’annuncio dell’Angelo a Maria, non ad una donna nobile, ricca o famosa ma ad una ragazza umile e semplice, che abitava a Nazareth.
“Piena di grazia”, cioè “Piena di Dio”: ecco come l’angelo chiama Maria. Prima ancora di dire il suo Sì, prima ancora che il Verbo prendesse dimora nel suo grembo, Dio già abitava, con la Sua Parola, il cuore di questa giovane. Sarà proprio il suo Sì, pieno ma tremante, che permetterà a Dio di “impastarsi” della nostra umanità.
Ancora oggi dobbiamo farci attenti agli annunci che Dio ci continua a fare, tramite i suoi angeli, tramite coloro che abitano vicino a noi.
Dovremmo imparare da Maria ad avere un orecchio teso e uno sguardo limpido capace di cogliere la presenza di Dio, di un Dio che non ama starsene lontano, lassù in cielo, ma un Dio che si rende accessibile, si abbassa al nostro livello, pur di permetterci di parlargli alla pari, un Dio che ai confini della storia e nelle periferie geografiche del mondo sceglie gli umili, gli ultimi, chi vive e decide di vivere liberamente alla Sua presenza.
Commento a cura di don Guido Santagata della Parrocchia Santa Maria Assunta-Duomo di Sant’Agata de’Goti (BN)