Gesù oggi si rende conto che chi era scontato lo dovesse accogliere, non lo ha accolto (sapienti e dotti) riferendosi agli scribi ai farisei coloro che “erano più vicini a Dio” e presumevano di custodire la vere fede di Israele. Anche oggi c’è il rischio, soprattutto per gli “addetti ai lavori”, per coloro che vivono più a stretto contatto con le “cose di Dio”, di presunzione nell’accogliere il Signore, un’accoglienza che, di per sé, non c’è.
Gesù si sente invece accolto, circondato, cercato dai poveri, dagli ultimi, coloro i quali non hanno nulla se non Dio solo. È un dato di fatto il cuore degli uomini si è indurito e Gesù invece di lamentarsi, loda il Padre.
Loda Dio perché alcuni lo accolgono, ma non perché vivono un momento difficile allora si aggrappano alla religione, come spesso pensiamo; ma perché nella sofferenza e solo nell’incontro con essa, può venir fuori la verità di ciascuno di noi.
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L’invito che ci viene per quest’estate è quello di conoscere Dio, il Dio di Gesù Cristo. Gesù ci chiede in questo tempo di andare a Lui di vivere alla Sua presenza alla presenza del Padre; in questo periodo in cui abbiamo bisogno di ristorare il cuore perché oppresso dal peso delle giornate, Lui non verrà a risolvere i nostri problemi, la sofferenza non viene evitata ma c’è un cambiamento: la compassione, che indica il desiderio di Dio di starci accanto, di aiutarci a portare il peso per poterlo trasformare in leggerezza e libertà.
Commento a cura di don Guido Santagata della Parrocchia Santa Maria Assunta-Duomo di Sant’Agata de’Goti (BN)