Quante volte ci capita di essere sballottati come una barca in mezzo al mare, come travolti da tempeste, il Signore in mezzo alla nostra tempesta ci raggiunge, anche se a volte siamo noi la causa di quest’ultima, viene lì, in quel momento in quel luogo, e placa la tempesta del nostro cuore e della nostra vita.
Non dobbiamo però mai montarci la testa o rassegnarci credendo di essere come lui, Pietro infatti che prova a camminare sulle acque, si vede affondare, chiedendo subito aiuto a Gesù, gridando “Salvami”, non avendo paura di dimostrare la sua debolezza, è inutile che c’è lo nascondiamo ci ricordiamo di Dio quando stiamo affondando, ci ricordiamo di essere limitati quando soffriamo, non dobbiamo mai rassegnarci; l’invito è a provarci sempre e comunque, non avendo mai paura di attraversare il mare della vita. Iniziamo a coltivare la nostra interiorità, per vivere ogni nostra attività, ogni nostro impegno alla Sua Presenza.
Commento a cura di don Guido Santagata della Parrocchia Santa Maria Assunta-Duomo di Sant’Agata de’Goti (BN)