La prima Domenica dopo l’Epifania ci fa fare un salto di quasi trent’anni e ci porta all’inizio della missione di Gesù, al Giordano, al momento in cui Gesù si manifesta come il Figlio di Dio, l’Amato, Colui che il Padre ha inviato per compiere la nostra salvezza.
Giovanni Battista è l’altro protagonista di questa Vangelo, colui che ha speso tutta la sua vita a preparare la venuta del Messia. Egli stesso si meraviglia che il Messia si presenti in fila con i peccatori e afferma stupito e perplesso “tu vieni da me?” È con questo stupore del Battista che possiamo iniziare il nostro cammino al termine di queste festività natalizie, stupendoci anche noi perché è Dio che viene da noi.
Dio si abbassa a tal punto da mischiarsi tra i peccatori, entra nelle profondità dei nostri peccati per donarci la Sua mano e tirarci a galla. Sant’Agostino a tal proposito ci ricordava “noi cerchiamo colui che ci cerca”, è Dio infatti a venire da noi è lui a compiere il primo passo sempre verso di noi.
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Quello che mi colpisce ancora è questa voce del Padre che ci invita a metterci in ascolto della Sua Parola. Ecco allora un buon proposito per vivere al meglio questo anno: ascoltare la voce di Gesù, il Figlio amato, per essere anche noi figli in cui Dio pone il suo compiacimento.
Commento a cura di don Guido Santagata della Parrocchia Santa Maria Assunta-Duomo di Sant’Agata de’Goti (BN)