Al termine di questo anno liturgico ci viene raccontato il giudizio, si parla di come sarà la lettura definitiva della storia; Gesù è presentato come giudice, un giudice particolare, diverso, si identifica in ciascuno di noi a tal punto da dire “se sei povero io sono povero con te, se sei malato io soffro con te, sei hai sete io avverto l’arsura, se fai del bene le mie viscere si riempiono di gioia”.
Non basta dare un euro al mendicante all’uscita delle nostre chiese o lungo le strade delle nostre città, non basta lasciarci emozionare dalle raccolte in TV per la fame nel mondo e mandare il messaggino, è più difficile, farci carico dei poveri, ragionare con Spirito di fraternità per come aiutare una persona che è finita nei guai, trovare soluzioni per come venirne fuori.
Impariamo a riconoscere nel volto del fratello il volto di Cristo in maniera speciale nel povero, nell’ammalato, nel bisognoso e sarà Lui a riconoscere noi quando lo incontreremo!
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Ricordandoci che Dio non guarda al peccato commesso ma il bene compiuto, saremo infatti giudicati sull’indifferenza! Alla fine di tutto cosa resterà ? “L’amore, solo l’amore, quello dato e quello ricevuto.”
Mt 25, 31-46 | don Guido Santagata 47 kb 0 downloads
Alla Sua Presenza… Vangelo della Domenica di don Guido Santagata …Commento a cura di don Guido Santagata della Parrocchia Santa Maria Assunta-Duomo di Sant’Agata de’Goti (BN)