Questa Domenica Gesù ci indica la vera strada per chi vuole essere Suo discepolo e cioè seguire le scomode parole del Vangelo: essere ultimi, essere servitori, essere bambini; notiamo subito lo strano atteggiamento dei discepoli che mentre Gesù sta spiegando che dovrà essere consegnato nelle mani degli uomini ed essere ucciso, loro sono presi da altri discorsi, cioè capire chi tra di loro è il più grande, il più importante… sono indifferenti davanti ad una comunicazione così carica di sofferenza e dolore, Gesù nonostante tutto non li allontana, conosce il cuore dell’uomo che spesso si fa prendere da calcoli e progetti senza capire cosa conta davvero, allora dirà: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti»; se vuoi essere un vero discepolo e contare qualcosa agli occhi di Dio, mettiti al servizio degli ultimi.
Vide un bambino, lo abbracciò come solo un padre sa fare, e disse di accogliere i bambini, cioè i semplici, i puri, gli umili, i piccoli, è in questo abbraccio che abbiamo la possibilità di cogliere la tenerezza di Dio, che si preoccupa dei fragili, dei piccoli, di coloro che non ce la fanno da soli.
Chi accoglie i deboli, gli ultimi, gli scartati, i poveri, accoglie Cristo, sì è così, Cristo è negli occhi di tutti quelli che chiedono di essere accolti oggi! È accogliendo loro che accogliamo Cristo, è abbracciando loro che abbracciamo Cristo, è vivendo con loro che viviamo con Cristo…
Commento a cura di don Guido Santagata della Parrocchia Santa Maria Assunta-Duomo di Sant’Agata de’Goti (BN)