Gesù continua anche questa Domenica a proporre le sue interpretazioni della Legge, facendo degli esempi; il Signore vuole smascherare le nostre ipocrisie, vuole che tutti siamo autentici, veri, “salati”. In questo testo ci colpisce quell’ “ma io vi dico”, questa autorevolezza di Gesù che dimostra quel rapporto straordinario tra Lui e il Padre; non ha paura di mettere in discussione quello che tutti danno per scontato, è un invito per noi a non aver paura di metterci in discussione, di esprimere il nostro parere o giudizio, ciò che conta è esprimerlo secondo il cuore di Dio.
Essere misericordiosi e benevoli come Dio. Gesù non critica il nostro fare giustizia, perché Dio stesso è giustizia, ma critica il nostro atteggiamento caratterizzato da rabbia, accanimento, giustizialismo che a volte sembra avere la meglio anche nei nostri giudizi comuni; pensiamoci bene, siamo sempre benevoli e accondiscendenti con i nostri difetti e siamo invece molto severi con i difetti degli altri, sempre pronti ad indicare e condannare.
Gesù ci invita oggi a vivere un paradosso che è però la differenza cristiana: “amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano”. Ecco cosa significa l’invito: “siate perfetti come è perfetto il Padre vostro” la perfezione intesa come misericordia, imitare il Padre, sforzarci di intercettare lo sguardo di Dio sulle nostre realtà, non è facile, ma perché non provarci?
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Commento a cura di don Guido Santagata della Parrocchia Santa Maria Assunta-Duomo di Sant’Agata de’Goti (BN)